Dai tumori alla prostata a quelli al polmone o al testicolo, gli uomini si ammalano più di cancro rispetto alle donne, ma sono meno attenti alla prevenzione. Si stima che in Italia dei 369.000 nuovi casi di tumore maligno, il 52% venga diagnosticato in persone di sesso maschile, ovvero 192mila ogni anno.
I tumori più diffusi fra gli uomini
Nella popolazione maschile il tumore prevalente (escludendo i tumori della cute non melanomi) è il tumore della prostata che rappresenta il 19% di tutti quelli diagnosticati. A tale patologia seguono il tumore del polmone (15%), del colon-retto (13%), della vescica (11%) e dello stomaco (4%). L’incidenza però è influenzata anche dall’età. In persone sotto i 50 anni, il tumore più frequente è rappresentato dal cancro del testicolo (12%). Invece, nella fascia di età 50-69 anni i tumori più frequenti sono quelli della prostata (22%), del polmone (15%), del colon-retto (13%), della vescica (10%).
La prevenzione che salva la vita
Grazie alla prevenzione e alla diagnosi precoce, oggi guariscono oltre il 60% dei casi di cancro. Intensificando le campagne di sensibilizzazione si potrebbe arrivare ad una guaribilità superiore all’80%. Purtroppo molto spesso gli uomini considerano queste tematiche un tabù e sottovalutano l’importanza della prevenzione.
A quando lo screening per il tumore alla prostata?
Il tumore alla prostata è la neoplasia più diffusa nell’uomo e ogni anno in Italia si registrano circa 36mila nuovi casi. Il numero è raddoppiato negli ultimi dieci anni, mentre è diminuita di pari passo la mortalità. Ma ancora di più si potrebbe ridurre se venissero offerti screening gratuiti a tutti gli uomini dopo i 50 anni. Attualmente gli screening gratuiti di massa sulla popolazione offerti dal Sistema Sanitario sono disponibili solo per il cancro del colon, del seno e della cervice uterina. Per quanto riguarda la prostata, si spera che vengano presto introdotti, a partire dai 50 anni, screening con visita urologica, ecografia e Psa (Antigene Specifica Prostatica). Quest’ultimo esame, da solo, può dare falsi positivi ma, unito agli altri, aiuta a individuare sul nascere il tumore.
La prevenzione anche a scuola
Quanto al tumore testicolare, una patologia rara che colpisce più i giovani, serve più educazione sanitaria nelle scuole, visto che non c’è il servizio di leva che prima aiutava a scoprirlo in anticipo. La terza neoplasia esclusiva del maschio è il carcinoma del pene, molto spesso associato a un’infezione da Hpv. Di recente è stata introdotta l’estensione della vaccinazione anti-Hpv nei maschi, con la speranza che possa portare anche a una riduzione dell’incidenza di questa neoplasia. Investire in prevenzione non è solo necessario per la salute dei cittadini ma anche in termini di sostenibilità economica.
In attesa dello screening…
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Fonte: ansa.it
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