In Italia l’8,5% di tutti i tumori è legato alla presenza di virus che, utilizzando meccanismi e strategie differenti, riescono a infettare le cellule sane e a dare il via ai processi di formazione del cancro. Tra i virus più noti per il loro legame con il cancro c’è il papilloma virus umano (HPV), responsabile di circa il 20% dei 31.000 casi di tumore causati da virus che si verificano ogni anno. Se fino a qualche anno fa la ricerca si è concentrata solo sul rapporto tra HPV e tumore della cervice uterina, sono sempre più numerose le prove che dimostrano come il papilloma virus abbia un ruolo anche in altri tipi di cancro, non solo femminili e non solo dell’area genitale.
HPV, una famiglia numerosa
Il papilloma non è un unico virus, ma una grande famiglia costituita da oltre 120 diverse tipologie (sierotipi o ceppi), alcune delle quali considerate a “basso rischio” poiché non si associano in genere allo sviluppo di un tumore, e altre definite “ad alto rischio” poiché potenziali fattori di insorgenza del cancro. Entrando più nel dettaglio, le varianti HPV 6 e HPV 11 sono due delle più note tipologie a basso rischio, responsabili della formazione di verruche e condilomi genitali. HPV 16 e HPV 18, invece, rappresentano i più comuni ceppi ad alto rischio, causando circa il 70% dei tumori della cervice uterina e la maggior parte degli altri tumori legati all’infezione.
Le infezioni da HPV sono più diffuse di quanto si sappia
I membri della famiglia del papilloma sono non solo molto numerosi, ma anche estremamente diffusi, tanto che, si stima, circa 8 persone su 10 nel corso della vita entrino in contatto con uno di questi virus, che si trasmettono soprattutto per via sessuale. La buona notizia è che nella maggior parte dei casi il sistema immunitario è in grado di riconoscere il “nemico” e di eliminare l’infezione nel giro di un paio d’anni circa, senza conseguenze per la salute né sintomi. Bisogna ricordare che ciò vale anche per i sierotipi ad alto rischio, i quali, pur essendo legati allo sviluppo tumorale, non necessariamente daranno origine al cancro.
Donne in prima linea
Il papilloma virus è presente praticamente nel 100% dei tumori della cervice uterina, un cancro che colpisce in Italia 2.300 persone ogni anno e rappresenta il 2% di tutti i nuovi tumori nelle donne. Evitare l’infezione, diffusa soprattutto fra i giovani, è importante per prevenire il cancro della cervice uterina. Un numero elevato di partner sessuali, la giovane età all’inizio dell’attività sessuale, lo scarso accesso alla prevenzione, ma anche la presenza di altre infezioni concomitanti, il fumo e l’assunzione di contraccettivi ormonali possono favorire la persistenza dell’infezione e in seguito anche lo sviluppo del tumore. Il cancro si manifesta dopo un percorso che dura diversi anni, caratterizzato dalla formazione di lesioni precancerose facilmente riconoscibili e curabili dallo specialista.
Area genitale a rischio, ma non solo
La presenza di HPV si riscontra anche in altri tumori dell’apparato genitale, senza distinzioni di genere. Il virus è presente nell’88% dei tumori dell’ano, soprattutto nella variante HPV 16 e in quella HPV 18. Coloro che già presentano un’infezione da HIV rappresentano la categoria più a rischio di contagio da HPV. HPV 16 e HPV 18 hanno un ruolo importante anche nei tumori del pene, della vagina e della vulva. Secondo i dati del Registro nazionale tumori (AIRTUM), circa il 10% dei 4.600 tumori che ogni anno colpiscono il cavo orale è associato all’HPV, così come il 2,4% di quelli della laringe e il 31% di quelli dell’orofaringe. Tra i fattori di rischio per questo tumore emergono il sesso orale con un numero elevato di partner e l’abitudine al fumo.
Vaccinazione e screening per la prevenzione dell’HPV
Il primo passo per prevenire i tumori legati all’HPV è senza dubbio evitare comportamenti che aumentano le probabilità di contrarre un’infezione, come il sesso non protetto, il fumo di sigaretta o l’abuso di alcolici. I vaccini oggi disponibili contro diversi sierotipi di HPV rappresentano inoltre uno strumento di prevenzione estremamente sicuro ed efficace. Gli screening come il Pap test o il test per la ricerca del DNA di HPV fanno il resto, contribuendo alla diagnosi precoce del tumore della cervice, all’incremento delle possibilità di cura e all’aumento della sopravvivenza media. Per quanto riguarda gli altri tumori associati all’infezione da papilloma virus, al momento non sono disponibili programmi di screening ad hoc, ma la vaccinazione resta uno strumento di prevenzione valido per tutti.
Fonte: airc.it
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