Salute del seno, le risposte del Professore Roberto Muto

L’ansia da mammografia

Al giorno d’oggi c’è molta informazione sul tumore al seno e sulla mammografia, ma qualche dubbio resta sempre.

La maggior parte delle donne sa che, come ogni altro organo, anche il seno può ammalarsi: le infiammazioni o le infezioni mammarie (mastiti), le patologie della pelle, gli eczemi e i noduli possono essere sintomi benigni, pretumorali o veri e propri tumori.

Per questo, dopo i 35 anni, è consigliabile programmare ogni anno un appuntamento con la prevenzione, consapevoli che grazie alla diagnosi precoce è possibile intervenire in modo più efficace in caso di lesioni sospette.

I dubbi e le paure nella testa delle donne
Sappiamo che le attese, i dubbi e alcuni luoghi comuni possono causare ansia e paura… insomma, il timore che gli esami possano mostrare qualcosa di sospetto è sempre presente.

La decisione di sottoporsi o meno a un controllo dipende dal proprio vissuto, dalla propria percezione del rischio e dalle informazioni ricevute, che non sempre corrispondono alle conoscenze scientifiche attuali.

E allora facciamo un po’ di chiarezza sulla mammografia perché è un importante controllo di routine e bisogna imparare ad affrontarlo con tranquillità.

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Quando va fatto l’esame?

Il primo esame mammografico viene consigliato a partire dai 34-35 anni, anche in assenza di sintomi, e andrebbe ripetuto ogni anno. La mammografia, infatti, è un esame di controllo utilizzato come strumento di diagnosi precoce anche per le donne sane.

Il momento migliore per effettuare l’esame è nei primi 10 giorni del ciclo mestruale, durante i quali la ghiandola mammaria è meno tesa. Durante la menopausa, invece, è possibile effettuarla in qualsiasi momento. La mammografia non richiede nessuna preparazione specifica.

La mammografia è un esame sicuro?

La nuova tecnologia digitale ha permesso di ridurre notevolmente la quantità di radiazioni. Il rischio legato all’assorbimento di raggi X durante l’esame mammografico è estremamente basso e diminuisce con l’aumentare dell’età della donna.

L’esame è doloroso?

Nella mammografia ogni seno è compresso tra due lastre per essere esaminato da diverse angolazioni. La compressione della mammella è necessaria: più il seno è appiattito, minore è la dose di raggi necessaria e più precisa è la radiografia.

La compressione dura solo pochi secondi, non danneggia il tessuto mammario e per la maggior parte delle donne non risulta dolorosa. Un certo disagio può essere provato solo se si ha il seno dolorante alla palpazione.

Avere il seno piccolo può essere un problema?

Le dimensioni delle mammelle non sono una controindicazione. L’importante è che il tecnico che esegue l’esame abbia l’accortezza di posizionare correttamente il seno, per avere una qualità dell’immagine sufficiente da permettere una lettura adeguata da parte del radiologo.

Dopotutto, anche gli uomini possono sottoporsi alla mammografia in presenza di sospetta neoplasia mammaria.

Si può eseguire anche con le protesi al seno?

Dipende dal tipo di protesi impiantata e dalla sua collocazione. Le protesi più vecchie erano formate da polimeri radiopachi che ostacolavano il passaggio dei raggi X, quelle più recenti invece sono radiotrasparenti. In questi casi l’efficacia diagnostica è simile a quella di un seno naturale.

Anche la collocazione delle protesi è importante. Se l’impianto è al di sotto del muscolo pettorale, la mammografia non richiede particolari precauzioni. Se le protesi sono posizionate al di sopra del muscolo, invece, l’indagine può risultare meno agevole. 

È importante comunque informare il radiologo sulla presenza di protesi prima dell’esame.

Bisogna fare la mammografia anche se si pratica l’autopalpazione?

L’autoesame del seno è una pratica che andrebbe ripetuta ogni mese anche dalle più giovani. Ovviamente, l’autopalpazione da sola non basta a individuare un nodulo, soprattutto se si è formato negli strati più interni della mammella.

È fondamentale, però, per fare in modo che le donne imparino a conoscere il proprio corpo e a prendere coscienza della propria salute.

Come si presentano le lesioni attraverso la mammografia?

La mammografia è utilissima per mostrare diversi tipi di noduli, che possono essere di natura benigna o maligna. Solitamente le lesioni benigne hanno un aspetto omogeneo, con margini netti.

Le lesioni di natura maligna sono invece generalmente disomogenee e presentano margini irregolari e microcalcificazioni.

E se il tumore al seno compare tra un controllo e l’altro?

I tumori di intervallo si possono formare fra un controllo mammografico e quello successivo. Si tratta generalmente di lesioni molto piccole che, anche se di natura maligna, presentano un alto indice di guaribilità.

Cosa succede in caso di risultato sospetto?

Se la mammografia segnala delle anomalie, non bisogna allarmarsi. La mammografia è in grado di evidenziare anche molte patologie che non hanno a che vedere con il cancro. La maggior parte delle donne segnalate per esami o controlli di approfondimento non ha nessun tumore.

In ogni caso, su indicazione del medico senologo, potranno essere effettuati degli approfondimenti diagnostici (tomosintesiecografia, agoaspirato, biopsia) in grado di chiarire velocemente ogni dubbio.

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Dopo i 35 anni, la mammografia è l’appuntamento fisso di ogni donna con la prevenzione. Ci pensa il nostro mammografo in rosa a mettere a proprio agio le pazienti.

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