In cosa consiste

È uno strumento diagnostico che permette di identificare noduli molto piccoli, impalpabili e invisibili studiandone la dinamica della vascolarizzazione.

L’esame viene prescritto alle donne con elevato rischio di tumore mammario, in caso di lesioni duttali, alle donne con diagnosi di tumore per valutare lo stato clinico in caso di flollow-up e per decidere il tipo di intervento chirurgico.

La RMM permette infatti di identificare i noduli tumorali maligni in quanto questi sono diversamente vascolarizzati (perfusi dal sangue) rispetto al normale tessuto mammario e ai noduli benigni.

Questo consente di diagnosticare e caratterizzare il tumore mammario quando è ancora di piccole dimensioni e non visualizzabile attraverso la mammografia e l’ecografia senologica.

L’esecuzione dell’esame si avvale dell’utilizzo di una particolare bobina, un accessorio pensato appositamente per il seno, che abbraccia entrambe le mammelle per avere una migliore risoluzione spaziale.

L’utilizzo di un campo di vista dedicato per ogni singola mammella permette un’ottima valutazione morfologica delle lesioni fornendo una panoramica completa del seno.

La Risonanza Magnetica mammaria dura in media 30 minuti.

Preparazione all’esame

La preparazione del paziente prevede la rimozione di tutti gli oggetti metallici (collane, anelli, orecchini, piercing) e delle protesi dentarie (quando possibile).

L’esame si esegue con la somministrazione di un mezzo di contrasto (MDC) venoso, ad eccezione che nello studio delle protesi. L’esame è anche un ottimo strumento per lo studio delle protesi al seno e, in questo unico caso, l’esame si esegue senza l’utilizzo di mezzo di contrasto.

Il mezzo di contrasto utilizzato nella Risonanza Magnetica è un liquido paramagnetico (gadolinio) che viene somministrato al paziente per via endovenosa.

Nel caso in cui l’esame venga eseguito con mezzo di contrasto (MDC), il paziente deve rimanere a digiuno nelle sei ore precedenti. È consentita una normale idratazione con acqua naturale.

Inoltre sarà necessario sottoporsi a esami del sangue per verificare la funzionalità renale ed epatica e non devono esserci controindicazioni di tipo allergico.

Tutte le informazioni specifiche vengono fornite al momento della prenotazione.

È sempre consigliabile portare con sé gli esiti di eventuali esami già eseguiti.

Controindicazioni

Durante la gravidanza l’esame non è controindicato, anche se la prudenza consiglia di evitarlo nelle prime 12 settimane, se non è assolutamente indispensabile e urgente.

portatori di pacemaker cardiaco o di neurostimolatori non possono sottoporsi a Risonanza Magnetica, perché i campi magnetici prodotti dall’apparecchiatura potrebbero alterare il loro funzionamento.

L’esame è controindicato anche per chi, a seguito di incidenti o di interventi chirurgici, ha nel proprio corpo strutture metalliche di vario tipo, applicate fino a 15 anni fa.

Oggi, tutti gli interventi, specie quelli ortopedici, utilizzano device in materiale RM compatibile (titanio), che non causa alcun problema.

I mezzi di contrasto paramagnetici sono tollerati meglio rispetto ai mezzi di contrasto iodati e poco frequenti appaiono anche gli effetti collaterali.

Tuttavia, gli individui allergici al mezzo di contrasto, dovranno informare il proprio medico curante che prescriverà la terapia farmacologia più idonea da seguire nei tre giorni che precedono l’esame.

Via Taverna Rossa, 169 – palazzina B

 2,573 Visite Totali,  3 Visite di oggi