Prevenzione maschile

La prevenzione maschile con emicenter.

La prevenzione della prostata genera spesso negli uomini sensazioni di irrequietezza e apprensione perché è un organo comunemente associato ad anzianità, disagio, malattia, sofferenza e sempre più frequentemente al cancro.

In realtà questa delicata ghiandola è indispensabile per la salute maschile durante tutto il corso della vita e, se trascurata, può infiammarsi, dilatarsi, può dare origine ad adenomi e a iperplasie benigne o maligne. 

Inoltre, il tumore alla prostata è il più frequente tra gli uomini e per questo è importante sottoporsi ad attenti controlli preventivi.

Cos’è la prostata

È una piccola ghiandola dell’apparato genitale maschile situata al di sotto della vescica.

Circonda l’uretra, il canale che trasporta l’urina dalla vescica verso l’esterno.

La prostata ha una posizione centrale rispetto al sistema urinario e riproduttivo dell’uomo.

A cosa serve

Produce il liquido seminale che trasporta gli spermatozoi provenienti dai testicoli, fornisce loro l’energia per nuotare e li protegge con un’azione battericida.

Le alterazioni della prostata possono incidere sulla fertilità maschile, sulla sessualità e provocare disturbi nella minzione.

Com’è fatta la ghiandola prostatica

Una prostata normale, in buona salute, ha le dimensioni di una grossa castagna ma, con il passare degli anni, per alcune patologie o a causa degli ormoni maschili prodotti dai testicoli, può ingrossarsi.

Vicino e intorno a questa ghiandola sono presenti altre strutture anatomiche, con funzioni strettamente collegate:

  • le vaschette seminali, che producono sperma;
  • i vasi deferenti, che portano lo sperma dai testicoli alle vescicole seminali;
  • i fasci nervosi, che controllano la vescica e la funzione erettile;
  • le strutture muscolari, coinvolte nel “controllo” dell’espulsione dell’urina.

L’incidenza dei disturbi urinari nell’uomo

Le patologie prostatiche possono presentarsi a ogni età. Tuttavia, mentre le prostatiti (infiammazioni) colpiscono prevalentemente tra i 20 e i 50 anni, l’ipertrofia (ingrossamento) e il tumore alla prostata si riscontrano con maggiore frequenza dai 50 anni in poi.

Quando iniziare a controllare la prostata

L’età giusta per la prevenzione della prostata

È importante ricordare ai più giovani che le infiammazioni trascurate possono causare problemi di prostata negli anni successivi: alcuni disturbi intestinali (costipazione, colite, candidosi ecc.) possono sviluppare infezioni batteriche e causare prostatiti che, se non curate, tendono a cronicizzarsi, favorendo lo sviluppo di patologie prostatiche.

Per questo motivo, anche in assenza di sintomi, si ritiene utile un primo controllo della prostata a partire dai 40 anni, per valutare le “condizioni di base” del soggetto e capire meglio, con gli esami futuri, eventuali alterazioni o cambiamenti.

Quali controlli effettuare per la prevenzione della prostata

Il controllo alla prostata deve essere eseguito da un urologo che, dopo un colloquio sulla storia clinica e familiare del paziente, controllerà dimensioni e consistenza della ghiandola prostatica attraverso un’esplorazione rettale.

Solitamente viene anche prescritto un esame per verificare il dosaggio del PSA nel sangue, indicatore di varie alterazioni della prostata.

Dai 40 anni in poi è utile sottoporsi al test del PSA (Antigene Prostatico Specifico). Se il valore del PSA è molto basso o comunque in assenza di familiarità per il carcinoma prostatico non serve rifare il test ogni anno.

Dai 50 anni in poi è utile sottoporsi a una visita urologica di controllo, al test del PSA e all’ecografia prostatica. I controlli vanno ripetuti ogni 2/3 anni, salvo diverse indicazioni dell’Urologo.

I sintomi più comuni ai quali prestare attenzione

Emicenter sostiene gli uomini con programmi di controllo completi

Cos’è il PSA e a cosa serve il test

Il PSA (Antigene Prostatico Specifico) è una proteina prodotta dalle cellule della ghiandola prostatica e un semplice prelievo ne misura i livelli nel sangue.

Il PSA è un marcatore che si innalza in vari casi di tumore alla prostata ma anche diverse condizioni di natura benigna (non cancerosa) possono farne aumentare i livelli.

Le condizioni prostatiche benigne più frequenti che causano un innalzamento dei livelli di PSA sono:

  • le prostatiti (infiammazioni della prostata);
  • l’ipertrofia (o iperplasia) prostatica benigna (un ingrossamento della prostata).

L’esame delle urine e l’urinocultura

L’analisi delle urine permette di valutare le caratteristiche chimiche, fisiche e microscopiche dell’urina. Viene prescritto come esame di routine, ma anche quando si sospettano un’infezione o una malattia dell’apparato urinario.

Per l’esame è necessario raccogliere un campione di urine della prima minzione della giornata in un apposito contenitore sterile, acquistabile in farmacia.

L’urinocultura è un esame microbiologico per la ricerca di particolari batteri nelle urine. Consente di isolare il microrganismo responsabile di un’infezione e di valutare la terapia antibiotica più adatta.

La raccolta del campione deve essere fatta scartando il primo e l’ultimo getto di urina e raccogliendo il resto (mitto intermedio) nel contenitore sterile.

Il campione di urina deve essere portato al laboratorio di analisi preferibilmente entro 4 ore. Se si è impossibilitati a farlo in questo arco di tempo va conservato in frigorifero fino al momento della consegna, da effettuare comunque entro 24 ore.

La visita urologica

L’esplorazione del retto (DRE) è la procedura diagnostica per controllare lo stato di salute della prostata e identificare, al tatto, eventuali alterazioni. Con un dito guantato e lubrificato, il medico palpa la prostata e i tessuti circostanti, attraverso la parete del retto.

È un esame veloce e indolore, al contrario di come molti pensano.

Le visite urologiche dovrebbero diventare un’abitudine, proprio come quella ginecologica e senologica per le donne, questo perché il tumore prostatico ha la caratteristica di essere silente nelle fasi iniziali e i sintomi si manifestano solo quando la neoplasia ha raggiunto dimensioni elevate.

L’ecografia prostatica

Se dalla visita urologica e dai valori di PSA emerge un eventuale sospetto clinico di carcinoma alla prostata, l’urologo può richiedere l’ecografia prostatica che fornisce informazioni sulle pareti vescicali, sulla forma, sul diametro e sui margini dell’organo.

L’ecografia prostatica serve a valutare le cause di ritenzione urinaria o, più in generale di una minzione difficoltosa, indagando le condizioni della vescica in situazione pre e post minzionale per verificare gli effetti di un’eventuale ipertrofia prostatica.

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