La prevenzione può cambiarti la vita

Nel corso degli ultimi 20 anni, benché l’incidenza delle patologie neoplastiche sia sostanzialmente rimasta stabile nei paesi industrializzati, i notevoli progressi e le conquiste nel campo della prevenzione, della diagnosi e della terapia hanno determinato una drastica riduzione della mortalità per tumore. Ciononostante, le patologie tumorali nel loro insieme rappresentano ancora la seconda causa di morte nell’uomo dopo le malattie cardiovascolari. Si stima, infatti, che, ogni anno, nel mondo oltre 12 milioni di persone sviluppano un cancro, e ciò significa che, nel mondo occidentale, 1 persona su 3 corre il rischio di ammalarsi di tumore nel corso della vita.

I numeri del cancro in Italia

Secondo le stime del Ministero della Salute, oggi, in Italia, circa 2 milioni e 300mila persone sono malate di cancro, il che significa che a ben quattro italiani su cento è stato diagnosticato un tumore. È opportuno, però, sottolineare che, di questi, oltre un milione e 300mila pazienti sono ancora in vita a 5 anni dalla diagnosi, e circa 800mila lo sono a distanza di dieci anni.

Attualmente il cancro della prostata rappresenta il tumore più frequente nel sesso maschile. Per quanto riguarda, invece, il sesso femminile il tumore più comunemente diagnosticato è il cancro della mammella.
Va fatto presente, inoltre, che i maschi si ammalano circa una volta e mezzo più frequentemente di tumore rispetto alle donne. I fattori causali delle principali patologie tumorali sono molteplici e per il 90% dei tumori maligni è ben documentata una correlazione diretta con lo stile di vita e con alcuni fattori ambientali. I principali fattori di rischio per lo sviluppo dei tumori sono considerati il fumo di tabacco, il consumo di alcol, le radiazioni ionizzanti, la luce solare, l’esposizione ad ormoni, mentre ancora non è del tutto chiarito il ruolo dell’alimentazione.

Fattori causali e comportamenti a rischio

Come si è detto, quasi il 90% dei tumori maligni è in qualche modo correlato allo stile di vita o a fattori ambientali. I principali agenti associati allo sviluppo di cancro sono:

• Tabacco. Il consumo dei prodotti del tabacco è causa di circa il 30% della mortalità associata alle malattie tumorali. Il fumo di sigaretta è considerato causa di circa l’80-85% dei tumori maligni che colpiscono polmoni e laringe. È inoltre associato con l’insorgenza dei tumori del cavo orale e dell’esofago e sembra avere un ruolo anche nello sviluppo dei tumori della vescica, del rene, del pancreas e della cervice uterina. Si calcola che il rischio di insorgenza di un tumore del polmone tra i fumatori è 14 volte più elevato rispetto a quello dei non fumatori, ed anche nei fumatori passivi è stato riscontrato un aumentato rischio di insorgenza dei tumori polmonari e del rinofaringe.

• Alcol. Molti studi hanno indagato la combinazione degli effetti negativi di alcol e fumo di tabacco, e alla luce di questi risultati, oggi si ritiene che l’alcol agisca come un potenziatore degli effetti carcinogeni indotti dal fumo di tabacco.

• Radiazioni ionizzanti. Vari studi condotti, su soggetti esposti a radiazioni per motivi occupazionali o legati a specifici procedimenti diagnostici e terapeutici, indicano le radiazioni ionizzanti come le cause meglio documentate di cancro nell’uomo. Sono responsabili dell’aumentata incidenza di leucemie, linfomi e varie neoplasie solide.

• Raggi UV. I raggi ultravioletti sono ritenuti i responsabili della forte incidenza di tumori cutanei nelle aree di cute esposta, in particolare nei soggetti con cute chiara.

Le strategie di prevenzione

La prevenzione in oncologia si distingue in una forma primaria ed in una forma secondaria.

• La prevenzione oncologica primaria ha lo scopo di ridurre l’insorgenza di neoplasie attraverso la riduzione dell’esposizione a fattori di rischio (per es. riduzione del fumo di tabacco, modifiche dello stile di vita ecc.) o attraverso l’assunzione di sostanze ad azione anticancerogena (chemio prevenzione).

• La prevenzione oncologica secondaria ha lo scopo di effettuare una diagnosi in una fase precoce, quando cioè sono maggiori le probabilità di guarigione. La prevenzione secondaria può essere effettuata attraverso l’individuazione dei sintomi iniziali della malattia (diagnosi precoce) o attraverso l’esecuzione di indagini diagnostiche sulla popolazione asintomatica (screening).

Alcuni esempi di screening sulla popolazione asintomatica sono rappresentati da:
• Carcinoma della mammella, attraverso l’esecuzione di una mammografia ogni due anni nella fascia di età compresa tra i 50 e i 69 anni. (Raccomandazioni Ministero della Salute)
• Carcinoma della cervice uterina, attraverso l’esecuzione di un PAP test ogni tre anni nella fascia di età 25-64 anni, in accordo con le linee guida europee. (Raccomandazioni Ministero della Salute)
• Carcinoma del colon-retto, attraverso la ricerca del sangue occulto nelle feci ogni due anni nella popolazione tra i 50 e 74 anni e l’esecuzione di una Retto-sigmoidoscopia tra i 58 ed i 60 anni. (Raccomandazioni Ministero della Salute)
• Carcinoma della prostata, attraverso l’esecuzione del dosaggio del PSA ogni anno nella popolazione maschile al di sopra dei 50 anni. (Raccomandazioni Società Italiana di Urologia)

Fonte: fondazionepro.it

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