Tumore ai polmoni, fumo e diagnosi precoce

Nonostante le indicazioni delle autorità sanitarie statunitensi, restano pochi gli americani che si sottopongono allo screening con la Tac spirale per la diagnosi precoce del tumore ai polmoni. Il test non è attualmente raccomandato in Europa, ma negli Usa dal 2013 la United States Preventive Services Task Force raccomanda l’esecuzione di questo esame ogni 12 mesi nei fumatori (almeno 30 pacchetti all’anno) fra 55 e 80 anni e nei forti ex fumatori che hanno smesso da meno di 15 anni.

Pro e contro dello screening ai polmoni

Numerose sperimentazioni sono state fatte anche in Italia e in Europa sull’uso della Tac spirale come strumento di diagnosi precoce a cui sottoporre periodicamente chi è considerato più a rischio di sviluppare un tumore ai polmoni: ovvero i forti tabagisti, che fumano molte sigarette al giorno e da parecchi anni, con un’età superiore ai 50 anni. L’elevato numero di falsi positivi rende indispensabile abbinare il test a esami complementari e si attendono conferme definitive sulla sua utilità. «Fra i possibili effetti collaterali negativi sono stati segnalati la sovradiagnosi, che però appare abbastanza limitata, e l’esposizione radiogena: per questo il test deve essere eseguito in centri con ampia esperienza, dove i medici siano preparati a valutare e spiegare bene alle perone i possibili rischi e benefici». D’altro canto, è facilmente identificabile la popolazione bersaglio (forti fumatori), per la quale il rischio di morire per cancro ai polmoni è molto alto.

A che punto siamo in Italia?

«Molti sono i ricercatori che negli anni si sono occupati di screening per il tumore polmonare, disegnando degli studi o partecipando a programmi nazionali o europei – risponde Silvia Novello, professore associato presso il Dipartimento di Oncologia dell’Università di Torino e presidente di Walce Onlus (Women Against Lung Cancer in Europe) -. Al momento la Tac spirale non è consigliabile su larga scala (al pari di mammografia, test Sof o Pap-Hpv test) anche perché resta da definirsi con esattezza a chi sarebbe riservata questa Tac: per esempio solo forti fumatori o anche ex-fumatori e, in tal caso, che abbiano smesso da quanto, a partire da quale età, ogni quanto e per quanto tempo andrebbe fatta».

Dove fare il test?

La maggior parte degli studi condotti prevedevano una Tac ogni anno, con controlli poi più ravvicinati nel caso in cui venisse evidenziato uno o più noduli sospetti. «Come spesso accade per le tecniche che hanno già dimostrato una qualche efficacia, ma che non sono ancora in uso, spesso si diffonde la pratica privata – continua Novello -. Ma da tutti gli studi condotti è emerso in modo inequivocabile che l’esame va fatto da personale esperto e in strutture adeguate, ossia ove siano presenti tutte le potenziali figure sanitarie per affrontare un eventuale esame positivo, ossia una Tac che riveli la presenza di qualcosa di sospetto che va meglio indagato. Al momento è pertanto consigliabile, qualora vi sia il desiderio di effettuare tale esame, farlo all’interno di programmi di ricerca».

Fare la Tac e smettere di fumare

Smettere di fumare è la prima e più vantaggiosa scelta di prevenzione e che lo screening per la diagnosi precoce dovrebbe sempre accompagnarsi e rafforzare il counseling per la cessazione del fumo. «Va sottolineato che la maggior parte dei programmi internazionali di screening condotti con la Tac spirale non prevedevano un parallelo programma di cessazione da fumo – conclude Novello -, che si è invece rivelato essere indispensabile proprio in uno studio italiano condotto dai ricercatori dell’Istituto Tumori di Milano guidati da Ugo Pastorino. Dai dati emerge chiaramente che quello che più impatta sull’aspettativa di vita di queste persone che partecipano a screening per il tumore polmonare è l’abbandono delle sigarette. I vantaggi, smettendo di fumare, sono infatti moltissimi: iniziano nelle prime ore e migliorano col passare del tempo, dalla capacità di respiro e il benessere fisico generale, al gusto, al rischio di ammalarsi di cancro e altre patologie».

Fonte: corriere.it/salute

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