I dieci «falsi miti» più comuni sul cancro

Se si prova a cercare su internet «cancro» o «curare un tumore» si ottengono migliaia di risultati. Il problema è che moltissime di quelle informazioni sono nel migliore dei casi approssimative, ma non di rado il web fornisce notizie sbagliate o pericolosamente fuorvianti. In realtà la Rete è ricca di siti ben fatti, utili, corretti, ma ce ne sono altrettanti che diffondono un numero ricorrente di «leggende». Per chi deve gestire l’ansia e la paura di una diagnosi oncologica può essere dura distinguere la realtà dalla fantascienza, che spesso viene «travestita» e sostenuta in modo da apparire perfettamente plausibile. Basta però approfondire solo un po’ per capire la verità o rendere comprensibile a chiunque l’evidenza scientifica, che è l’unica cosa che conta quando si tratta di tutelare la nostra salute.

10 falsi miti più frequenti, spiegati dagli esperti dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom)

1: Il cancro è una malattia moderna

I tumori sono stati descritti già centinaia di anni fa da medici dell’antico Egitto e dell’antica Grecia, come documentano testi e reperti di quell’epoca. Inoltre, in uno scheletro umano risalente a ben 3mila anni fa gli archeologi hanno trovato segni di una forma di cancro. Quindi, prove alla mano, non è affatto vero che i tumori siano nati soltanto con la moderna civiltà occidentale. «È invece indubbio che ci sia stata un’impennata dei casi di tumore in epoca moderna – spiega Carmine Pinto, presidente nazionale dell’Aiom -, per una serie di ragioni facili da comprendere:

  • il principale fattore di rischio è l’età e solo in tempi recenti la popolazione ha avuto l’opportunità di diventare “vecchia” (fino anche solo agli inizi del Novecento guerre, malnutrizione e malattie rendevano difficile arrivare a 60 anni);
  • oggi siamo in grado di diagnosticare i tumori con maggior precisione, mentre nei secoli precedenti non esistevano le conoscenze mediche e le strumentazioni diagnostiche attuali;
  • i casi di cancro sono aumentati a causa del diffondersi, soprattutto nella civiltà occidentale moderna, di stili di vita errati: fumo e chili in eccesso sono i maggiori responsabili dell’insorgenza di molte neoplasie. Insieme a sedentarietà, alimentazione scorretta e inquinamento, per esempio, che sono tipici di anni più recenti».

 2: Alcuni super-cibi prevengono i tumori

Non esistono singoli alimenti che da soli siano in grado di tenere lontano la malattia, neppure se inghiottiti in dosi massicce. Sono moltissimi i siti internet o gli articoli fuorvianti in merito, che attribuiscono «poteri miracolosi» a uno specifico nutriente. «La verità è che ciò che mangiamo (e beviamo) è importantissimo – sottolinea Massimo Di Maio, consigliere nazionale Aiom e direttore dell’Oncologia all’Ospedale Mauriziano di Torino -. È indubbio che alcuni alimenti, per esempio frutta e verdura, sono più salutari di altri, come dolciumi o fritti. Ma quello che davvero conta è seguire una dieta equilibrata. Oggi 4 tumori su 10 sono causati da stili di vita sbagliati, a partire da quello che mettiamo nel piatto».

3: Una dieta «acida» provoca il cancro

L’alimentazione di una persona non può influire sul livello di acidità del suo corpo. Il nostro organismo regola da solo, nel perfetto funzionamento dei reni, il tasso di acidità di cui necessità e, per esempio, si libera degli eccessi tramite l’urina (che il effetti ha diversi tipi di pH a seconda di ciò che mangiamo). Ma tutto ciò non ha nulla a che vedere con la formazione di una neoplasia.

4: I tumori sono «golosi» (di dolci)

È indubbio che, per tenere alla larga i tumori, sia meglio evitare una dieta troppo dolce, ma il cancro non si «nutre» di zuccheri. Come prevenzione è importante evitare i picchi di insulina, l’ormone prodotto dal nostro organismo in risposta a un aumento della quantità di zuccheri nel sangue (glicemia), ma regola anche altri aspetti del funzionamento del nostro organismo e per questo è considerata un ormone chiave nella relazione tra cibo e cancro. Troppa insulina in circolo, per esempio, induce una produzione eccessiva di testosterone, l’ormone sessuale maschile, nella donna. Inoltre l’insulina favorisce la produzione del fattore di crescita IGF-I, un vero e proprio fertilizzante per le cellule in generale e in particolare per quelle cancerose. Alcuni tumori, come per esempio quello del seno, sono particolarmente sensibili all’azione combinata degli ormoni sessuali e dei fattori di crescita.

5: Il cancro è un fungo, che si cura con il bicarbonato di sodio

Un’affermazione che non ha alcuna base scientifica e che può essere facilmente confutata cercando in internet immagini di tumori asportati da chirurghi o analizzati in laboratorio dai patologi. I sostenitori di questa teoria dicono che il cancro è causato da un’infezione fungina e che per curarlo bisognerebbe iniettare bicarbonato di sodio. Ad oggi non ci sono studi scientifici che dimostrino che il bicarbonato sia utile o efficace come cura anticancro. Al contrario, è stato scientificamente provato che alte dosi di questa sostanza possono avere conseguenze molto serie, persino fatali.

6: Esiste una terapia miracolosa…

Nel corso degli anni abbiamo assistito alla pericolosa diffusione di teorie pseudoscientifiche sulle cure miracolose del cancro. E un rapido giro sul web porterà alla luce molte altre soluzioni spacciate per «prodigiose», magari anche citando aneddoti, spiegazioni che paiono plausibili e storie di chi ce l’avrebbe fatta grazie a quel preciso prodotto. La verità invece è che – dice Silvia Novello, membro del direttivo Aiom e docente di Oncologia Medica all’Università di Torino -, perché una terapia sia approvata deve superare in tutto il mondo una serie di passaggi scientifici che ne dimostrino sicurezza ed efficacia».

7: … E le aziende farmaceutiche la tengono nascosta

Non sono pochi a credere che davvero esista una terapia anticancro portentosa tenuta però nascosta da un complotto mondiale, orchestrato dalle case farmaceutiche. Insieme a governi, politici, istituzioni sanitarie e organizzazioni benefiche, accusati di voler solo fare soldi sulla pelle dei malati. «Le teorie cospiratorie non esistono solo in medicina – spiega Carmine Pinto -, ma esistono molti tipi di tumori diversi ed è impossibile che una sola terapia sia valida per tutti. E se è vero che le case farmaceutiche hanno come scopo il profitto, semplicemente non ha senso non vendere una cura efficace che frutterebbe molti soldi. Così come non avrebbe senso che, se pure un singolo scienziato geniale inventasse un farmaco nuovo (cosa pressoché impossibile al giorno d’oggi), un’azienda non acquistasse il brevetto per poi venderlo su larga scala».

8: Le terapie oncologiche fanno più male che bene

Nessuno dice che chemioterapia, radioterapia e interventi chirurgici siano una passeggiata. Al contrario, le conseguenze indesiderate sono spesso numerose e pesanti, «ma oggi, dopo anni di studio, conosciamo bene la gran parte degli effetti collaterali e abbiamo modi per arginarli o persino prevenirli – sottolinea Massimo Di Maio, consigliere nazionale Aiom e direttore dell’Oncologia all’Ospedale Mauriziano di Torino -. L’obiettivo della qualità di vita è oggi prioritario. Si procede con una terapia solo se i pro superano i contro.

E poi, consapevoli della tossicità della chemioterapia, ricercatori e oncologi da decenni cercano soluzioni più efficaci e con minori effetti collaterali. Sono così state create le target therapies (i nuovi farmaci a bersaglio molecolare), la cui azione è cioè diretta in modo specifico contro un «bersaglio» presente soltanto (o in modo prevalente) nelle cellule tumorali, così che quelle sane vengono risparmiate. Meno dura da tollerare è anche l’immuno-oncologia, che mira a stimolare il sistema immunitario e farlo reagire contro le cellule cancerose».

9: Non sono stati fatti progressi nella lotta al cancro

Ci sono ancora tipi di tumore che hanno una mortalità elevata (per esempio quelli celebrali o del fegato), ma per altri si può parlare di guarigione completa in quasi 9 pazienti su 10 (come prostata, seno, tiroide). Lo dicono i numeri: dal cancro si guarisce e sempre più persone riescono a conviverci trattandolo come una malattia cronica. Nel 2006 erano poco più di 2 milioni, oggi sono oltre 3, gli italiani vivi dopo una diagnosi di tumore. E questa cifra cresce di circa il 3% ogni anno.

10: Gli squali non si ammalano di cancro

Falso, anche questi abitanti degli abissi possono sviluppare la malattia come qualsiasi altro animale, ma certo è più difficile avere una diagnosi rispetto ai nostri «amici domestici» (come cani e gatti), per i quali siamo più abituati a ricevere la notizia che abbiano un tumore. La storia comincia negli anni ‘70 quando alcuni studiosi americani della Johns Hopkins School of Medicine identificarono nella cartilagine di squalo alcuni fattori anti-angiogenetici, considerati una delle strade più promettenti nella lotta contro il cancro. Sulla base di queste ricerche il medico statunitense William Lane pubblicò nel 1992 un libro che diventò un best seller: Sharks don’t get cancer (Gli squali non si ammalano di cancro), nel quale prometteva di curare il cancro somministrando cartilagine di squalo per via orale. Ma tutte le sperimentazioni effettuate in questi decenni hanno respinto questa ipotesi.

Fonte: corriere.it/salute

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