Lo slogan 2018 della Giornata mondiale contro il cancro è “We can. I can” a indicare la necessità di un impegno sociale ma anche individuale. Un impegno che deve concentrarsi su due fronti: la prevenzione primaria e secondaria e l’accesso alle cure che resta un miraggio per milioni di persone in tutto il mondo. E non solo nei Paesi a basso-medio reddito dove solo 1 malato su 10 può accedere alla radioterapia, ma anche in colossi come la Cina dove in alcune province l’accesso alle cure è un lusso per pochi o in Inghilterra dove la radioterapia più innovativa non è ancora per tutti.
Un’emergenza mondiale
Il cancro è una delle principali cause di morbilità e mortalità in tutto il mondo (la seconda causa di morte), con circa 14 milioni di nuovi casi nel 2012 e 8,8 milioni di morti nel 2015. Globalmente, quasi una morte su sei è dovuta al cancro. Solo quest’anno, sono attesi circa 8 milioni di decessi e senza nuove politiche sanitarie specifiche il numero di morti aumenterà a 13,2 milioni all’anno entro il 2030 e il numero di nuove diagnosi potrebbe salire di circa il 70% nei prossimi 2 decenni. Sulla base delle forti persistenti discriminazioni nell’accesso alle cure in base al reddito, il World Cancer Day di quest’anno viene indirizzato soprattutto per far crescere la consapevolezza globale della malattia nei media internazionali e globali e nei programmi di salute e sviluppo, con uno sguardo rivolto prima di tutto ai Paesi più in difficoltà.
La UICC e l’accesso alle cure
La UICC è la più grande organizzazione internazionale per la lotta contro il cancro, con oltre 1.000 membri in 160 paesi che rappresentano le principali società scientifiche, ministeri della salute, istituti di ricerca, centri specializzati e associazioni di pazienti. L’obiettivo globale dell’UICC è la riduzione del 25% delle morti premature per cancro e malattie non trasmissibili (NCD) entro il 2025. Un target che per essere raggiunto deve per prima cosa vedere moltiplicati gli impegni contro le disuguaglianze nell’assistenza.
Un esempio di servizi carenti, in particolare nei paesi sottosviluppati e svantaggiati, è l’accesso alla radioterapia. Essendo uno dei principali metodi di trattamento per il cancro, essa si raccomanda mediamente al 52% dei malati. A seconda di dove si vive, l’accesso ai servizi di radioterapia a modulazione d’intensità, una forma avanzata di trattamento radioterapico, varia dal 20 al 70%. A fronte di questi dati, UICC ha deciso di spingere l’acceleratore sulla necessità di superare queste differenze lanciando un nuovo piano di azione il “Treatment for All”, per migliorare l’accesso alla diagnosi e alle cure, sottolineando che, senza nulla togliere all’importanza della prevenzione, essa non può sconfiggere il cancro da sola.
Quattro i target
• miglioramento della qualità dei dati sul cancro;
• aumento del numero di persone con accesso alla diagnosi precoce;
• riduzione dei tempi di inizio dei trattamenti per evitare l’evoluzione della malattia;
• accesso globale alle cure palliative.
I fattori di rischio più comuni
• uso del tabacco;
• essere sovrappeso o obesi;
• dieta malsana con basso consumo di frutta e verdura;
• mancanza di attività fisica;
• uso di alcol;
• infezione da HPV a trasmissione sessuale;
• infezione da epatite o altre infezioni cancerogene;
• radiazioni ionizzanti e ultraviolette;
• inquinamento atmosferico urbano;
• fumo interno da uso domestico di combustibili solidi.
Le azioni più incisive per prevenire il cancro
• riduzione dei fattori di rischio;
• vaccinazione contro l’HPV e il virus dell’epatite B (da sole si stima possano prevenire almeno 1 milioni di casi l’anno);
• prevenzione rischi sul lavoro;
• ridurre l’esposizione alle radiazioni ultraviolette;
• ridurre l’esposizione alle radiazioni ionizzanti.
I benefici di una diagnosi precoce
• se identificato precocemente, il cancro ha maggiori probabilità di rispondere a un trattamento efficace e può comportare una maggiore probabilità di sopravvivenza, meno morbilità e trattamenti meno costosi;
• miglioramenti significativi possono essere fatti nella vita dei malati individuando precocemente il cancro ed evitando ritardi nelle cure.
La diagnosi precoce è infatti rilevante in tutte le situazioni e nella maggior parte dei tumori. In assenza di screening e controlli tempestivi, i pazienti vengono diagnosticati nelle fasi avanzate quando il trattamento curativo potrebbe non essere più un’opzione.
Fonte: quotidianosanita.it
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