Le vaccinazioni sono state definite dall’Organizzazione Mondiale della Sanità la più importante scoperta medica mai effettuata dall’uomo. Pochi interventi sanitari hanno avuto nella storia della medicina una tale efficacia: in poco più di un secolo dalla loro diffusione su larga scala, i vaccini hanno consentito di debellare una malattia letale come il vaiolo e di ridurre notevolmente la diffusione di patologie infettive in passato molto comuni (basti pensare al morbillo) i cui effetti sono spesso sottovalutati.
Come funzionano le vaccinazioni
Lo sviluppo di un vaccino è un processo molto lungo: ci vogliono anni dalle prime fasi di ricerca a quello dell’immissione in commercio. Il principio su cui si basano i vaccini è semplice: attraverso la somministrazione di microrganismi vivi attenuati (in grado cioè di indurre la risposta immune ma non la malattia) di microrganismi inattivati (uccisi) o, più frequentemente, di componenti (frammenti) di questi agenti patogeni, si “addestra” il sistema immunitario umano a riconoscerli e combatterli efficacemente.
L’immunità di comunità
Quando la vaccinazione viene effettuata su una ampia percentuale della popolazione (generalmente il 95%), questo effetto protettivo si estende anche alla piccola quota di non vaccinati grazie a quella che viene definita “immunità di gregge” (herd immunity) o immunità di comunità. In sostanza, le vaccinazioni di massa, riducendo il numero di persone suscettibili di contrarre l’infezione rendono più difficile la propagazione e la riproduzione dei microbi che ne sono responsabili. Per questa ragione le vaccinazioni sono realmente efficaci nel contrastare una malattia soltanto se un’alta percentuale della popolazione vi ricorre.
Un po’ di storia
La prima vaccinazione in Italia, fu, alla fine dell’Ottocento quella contro il vaiolo, a cui fece seguito, nel 1939, quella contro la difterite. Oggi la lista dei vaccini disponibili è molto lunga e molti di essi, allo scopo di proteggere le fasce di età e i soggetti più a rischio, sono inclusi nell’offerta vaccinale attiva e gratuita per i cittadini italiani.
Le nuove vaccinazioni obbligatorie
L’offerta vaccinale del SSN è stata modificata con la pubblicazione del Piano nazionale di prevenzione vaccinale 2017-2019 (PNPV) e con il decreto legge Lorenzin del 19 maggio 2017, che ha reso obbligatorie secondo le indicazioni del Calendario allegato al Piano nazionale di prevenzione vaccinale vigente (età 0-16 anni), le vaccinazioni di seguito indicate:
anti-poliomelitica;
anti-difterica;
anti-tetanica;
anti-epatite B;
anti-pertosse;
anti Haemophilusinfluenzae tipo B;
anti-meningococcica B;
anti-meningococcica C;
anti-morbillo;
anti-rosolia;
anti-parotite;
anti-varicella.
Quali sono le vaccinazioni gratuite
Con il nuovo piano vaccinale approvato pochi mesi fa e incluso nei Lea (i «Livelli essenziali di assistenza», cioè le prestazioni a carico del servizio sanitario pubblico) tutti i vaccini del calendario sono gratuiti per i cittadini che ne hanno diritto in base all’età. La gratuità resta anche nel caso in cui un bambino abbia saltato qualche appuntamento vaccinale e i genitori vogliano mettersi in regola. Alcune vaccinazioni sono ancora gestite dalle ASL a livello regionale, ma si punta a equiparare l’offerta vaccinale e a garantire un percorso vaccinale interamente gratuito per i nati dal 2017.
Fonte: salute.gov.it
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