La campagna «Diabete: liberi di vincerlo – Alleniamoci a farlo!» dell’Associazione Nazionale Italiana Atleti Diabetici (ANIAD) ci ricorda che praticare sport fa bene e può anche contribuire a sconfiggere il diabete. Troppo spesso infatti i pazienti sono sedentari, eppure muoversi fa parte della terapia. I diabetici possono arrivare alle stesse prestazioni di chi non ha problemi di glicemia, ma servono comunque piccoli accorgimenti per fare movimento senza correre rischi.
Sport per tutti
Tutte le persone con diabete dovrebbero praticare attività fisica come parte essenziale nella gestione del controllo glicemico/metabolico e della salute in generale. «L’esercizio aiuta a tenere sotto controllo la glicemia – sottolinea Gerardo Corigliano, fondatore di ANIAD –. Lo si legge perfino nelle “Memoires d’un diabetique”, libro di un medico diabetico della Parigi del 1830: non si sapeva granché della malattia, ma già il medico raccontava che dopo un lauto pasto correva sui boulevard di Parigi per stare meglio».
Gradualità
Il programma di attività fisica deve essere iniziato con prudenza e proseguire con graduali aumenti: adattarsi pian piano al movimento significa capire come reagisce il proprio metabolismo allo sforzo, riuscendo perciò a gestirlo in maniera più efficiente e senza rischi.
Gli sport più adatti
Sono raccomandati gli sport aerobici (jogging, corsa lenta, sci di fondo, nuoto, ciclismo, danza aerobica, pattinaggio) e anche gli sport di squadra (calcio, basket, pallavolo, ecc.) che sono aerobici-anaerobici alternati. «L’esperienza di molti campioni però insegna che con la prudenza e la passione si può fare praticamente tutto, anche discipline teoricamente proibite come le immersioni subacquee o i rally», sottolinea Corigliano.
Tutti i giorni
Gli esperti di ANIAD consigliano l’esercizio quotidiano, o almeno di non lasciare trascorrere più di due giorni consecutivi tra le sessioni di esercizio, per migliorare l’azione dell’insulina. La costanza infatti è ancora più importante in chi lotta con la glicemia alta, per “regolarizzare” ancor di più il metabolismo.
Diabetici di tipo 2
Gli adulti con diabete tipo 2 dovrebbero eseguire sia l’allenamento aerobico sia l’esercizio di resistenza per ottenere risultati glicemici ottimali e un buono stato di salute. L’esercizio consente infatti di aumentare la sensibilità insulinica, ridurre la massa grassa (soprattutto quella viscerale più responsabile del rischio cardiovascolare), la pressione, l’emoglobina glicata e i trigliceridi; l’esercizio “misto”, di resistenza e di forza, ha un effetto sinergico nel migliorare tutti i fattori di rischio connessi al diabete.
Diabetici di tipo 1
I giovani e gli adulti con diabete tipo 1 possono praticare attività fisica e l’esercizio dovrebbe essere raccomandato a tutti, in questo caso però le risposte della glicemia sono altamente variabili in base al tipo di attività e durata e richiedono differenti regolazioni. «La tecnologia, che oggi offre la possibilità di monitorare l’andamento della glicemia senza doversi pungere per le strisce ma con sensori applicati sulla pelle, è molto d’aiuto per la gestione di questi pazienti durante l’esercizio: i sensori infatti indicano anche la tendenza della glicemia, se rischia di abbassarsi troppo, se resterà stabile, se salirà troppo, così da porre rimedio prima che sia troppo tardi», dice Corigliano.
Per i bambini
I bimbi con diabete possono svolgere quasi tutte le attività motorie e lo sport dovrebbe essere raccomandato a tutti, in base alle loro preferenze e caratteristiche fisiche e al livello di abilità sviluppato. Nei più piccoli lo sport è un importante mezzo di inclusione nel gruppo di amici, deve essere quindi praticato con regolarità e senza paura.
In gravidanza
Donne in gravidanza con o a rischio di diabete gestazionale dovrebbero effettuare 20-30 minuti di esercizio di moderata intensità nella maggior parte o in tutti i giorni della settimana. L’attività fisica infatti migliora la salute generale e riduce il rischio cardiovascolare, in più ottimizza la sensibilità dei tessuti all’insulina e riduce l’incremento del peso, fattori che possono esporre a un maggior rischio di diabete.
Quando si fa l’insulina
In caso di terapia con insulina e anti-diabetici orali controllare sempre la glicemia prima e dopo l’esercizio fisico e, se l’allenamento è lungo, anche durante: in questo modo sarà possibile adattare i dosaggi e non avere rischi di ipoglicemia o iperglicemia.
Un programma ben definito
Regolare l’alimentazione e la terapia insulinica in funzione dell’intensità e della durata dell’allenamento previsto, in accordo con il diabetologo, è indispensabile per praticare sport in sicurezza. Si può far tutto, infatti, ma l’importante è saper “governare” le oscillazioni glicemiche che, inevitabilmente, sono più marcate e devono essere gestite bene soprattutto nei pazienti con diabete di tipo 1.
Fonte: corriere.it
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