Le cattive abitudini che danneggiano il sistema immunitario

La mancanza di sonno, la vita sedentaria o l’eccesso di antibiotici sono comportamenti che possono indebolire il sistema immunitario e rendere l’organismo più vulnerabile alle malattie, come confermano gli specialisti dell’ImmunoCenter dell’Ospedale Humanitas di Milano, centro per le malattie immuno-infiammatorie concepito in un’ottica di medicina di precisione, che integra la ricerca con le competenze cliniche in gastroenterologia, pneumologia e allergologia, dermatologia e reumatologia.

Dormire poco

Durante il sonno l’organismo intensifica la risposta immunitaria contro virus e batteri. Di conseguenza dormire un numero insufficiente di ore non permette al corpo di combattere le malattie in modo efficace, come ha confermato uno studio pubblicato sul Pflügers Archiv – European Journal of Physiology, di cui dà notizia il Readers’ Digest. «Altri studi hanno dimostrato che il nostro sistema immunitario funziona diversamente a seconda delle ore della giornata», conferma il professor Carlo Selmi, responsabile di Reumatologia e Immunologia Clinica all’Humanitas e docente presso l’Università degli Studi di Milano. Generalmente, sono consigliate 7-8 ore di riposo per consentire al sistema immunitario di essere alla massima efficienza.

Restare seduti tutto il giorno

La mancanza di esercizio fisico può allungare il decorso delle malattie e la riprova la si è avuta in una ricerca uscita sul British Journal of Sports Medicine, dove si è visto che le infezioni alle vie respiratorie duravano il 42% del tempo in più nei volontari che facevano attività fisica una volta a settimana o anche meno, rispetto a coloro che svolgevano esercizi aerobici 5 o più volte a settimana. Per questo è importante cercare di fare ogni giorno una moderata attività fisica, che sia anche solo una breve passeggiata durante l’ora di pranzo.

Sentirsi soli

Uno studio quinquennale pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences ha evidenziato come la norepinefrina sia più elevata nelle persone che si sentono sole. Durante le crisi, questo ormone aumenta la produzione di globuli bianchi che aiutano a guarire le ferite, ma il processo chiude la parte del sistema immunitario che combatte i virus, lasciando così l’organismo più esposto alle malattie. «Il collegamento tra disturbi psicologici o neurologici e sistema immunitario è qualcosa che si sospettava da tempo – sottolinea ancora Selmi -, ma di cui solo da poco la scienza ha trovato una dimostrazione. E un altro esempio è legato al blocco dell’interleuchina 6, una delle voci più alte dell’infiammazione, il cui blocco – oggi utilizzato in malattie come l’artrite reumatoide – ha effetti benefici anche sulla depressione».

Consumare i grassi sbagliati

I grassi saturi mandano il sistema immunitario fuori giri, scatenando l’infiammazione. Al contrario, come sostiene uno studio pubblicato sul Nutrition Journal, gli omega 3 hanno naturali proprietà antinfiammatorie e aiutano l’organismo a controllare le proteine in grado di riconoscere gli agenti patogeni. «I grassi omega 3 sono importanti nei processi di risoluzione dell’infiammazione intestinale, in cui giocano un ruolo chiave», rileva il professor Silvio Danese, responsabile del Centro malattie infiammatorie croniche intestinali e docente di Humanitas University.

Ricorrere troppo spesso agli antibiotici

Gli antibiotici distruggono la comunicazione fra il sistema immunitario e i batteri – buoni e cattivi – che ci sono nell’organismo, fiaccandone così la capacità di resistenza alle malattie. «L’uso eccessivo di antibiotici in età infantile aumenta il rischio di sviluppare malattie infiammatorie croniche intestinali», avverte Danese. Quando possibile, è bene lasciare che il corpo combatta da solo il disturbo che lo ha colpito. In altre parole, meglio evitare di correre dal medico per farsi prescrivere degli antibiotici al primo accenno di mal di gola.

Il partner non ha un buon sistema immunitario

Una ricerca pubblicata sulla rivista Nature Immunology ha scoperto che i genitori che vivono insieme hanno il 50% di variazioni in meno fra i reciproci sistemi immunitari rispetto a una persona che vive in una popolazione più numerosa e secondo gli autori dello studio questo si può spiegare con il fatto che le persone che vivono insieme hanno lo stesso ambiente e tendono ad adottare le medesime abitudini. «È probabile che questo sia legato alla condivisone della flora batterica intestinale, ma anche orale – suggerisce Selmi – che si è dimostrato essere scambiata anche con un bacio».

Bere tanto

L’alcol è un soppressore del sistema immunitario, perché riduce l’efficacia dei globuli bianchi nell’attaccare i batteri nocivi e mina la capacità dell’organismo di produrre cellule in grado di resistere ai virus.

Fonte:corriere.it

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