Tac spirale e diagnosi precoce

La Tac spirale è un esame efficace per scoprire un tumore ai polmoni in stadio iniziale ed è in grado di ridurre la mortalità per questo tipo di cancro nei forti fumatori che vi si sottopongono con regolarità. Si utilizza un’apparecchiatura che ruota intorno al corpo come se lo avvolgesse, appunto, in una spirale e che permette di studiare gli organi interni a fettine ancora più sottili della Tac tradizionale.

Mortalità e speranze

Sono queste le conclusioni a cui sono giunti i ricercatori olandesi autori dello studio Nelson, i cui esiti erano attesi da anni dalla comunità scientifica. Il tumore ai polmoni resta un big killer: è il più letale fra tutti i tipi di cancro e, con 41.500 nuovi casi diagnosticati nel 2018, si colloca al terzo posto nella classifica dei più diffusi. Ma con le nuove terapie si sono ultimamente aperti nuovi scenari per la maggioranza dei malati.

Meno 20 per cento

Se individuato nelle fasi iniziali, quando è ancora solo un piccolo nodulo, anche il temibile carcinoma polmonare può essere sconfitto. Però oggi accade di rado, soprattutto perché la malattia viene per lo più scoperta attraverso una radiografia del torace fatta per altre ragioni o prescritta sulla base di sintomi che in genere compaiono piuttosto tardi. Un vasto studio statunitense nel 2011 aveva evidenziato come una Tac spirale annuale per 5 anni fosse capace di ridurre la mortalità per tumore del polmone del 20% nei soggetti che sviluppano la malattia. Sulla base di quei risultati le autorità sanitarie americane raccomandano già dal 2013 l’esecuzione del test ogni 12 mesi in chi è considerato più a rischio di ammalarsi, ovvero forti fumatori (almeno 30 pacchetti all’anno) fra i 55 e gli 80 anni ed ex fumatori che hanno smesso da meno di 15 anni.

Lo screening con la Tac in Italia

Numerose sperimentazioni sono state fatte anche in Italia e in Europa, dove però non si è ancora arrivati a includere il test fra gli esami di screening che vengono offerti gratuitamente dal Sistema Sanitario Nazionale a una determinata fascia di popolazione (come accade per esempio con la mammografia per il tumore al seno). Per promuovere lo screening anche nel nostro Paese si aspettano da tempo gli esiti di ulteriori ricerche utili a soppesare pro e contro dell’esame. Restano, infatti, da definire aspetti tecnici e di sostenibilità economica, come la frequenza con cui ripetere gli esami e la popolazione da coinvolgere (da considerarsi a rischio molto alto), con quali costi per il nostro Sistema sanitario.

La sostenibilità 

Il test nel nostro Paese sarebbe potenzialmente sostenibile. I complessi conti eseguiti indicano che uno screening con Tac spirale nei forti fumatori costerebbe meno di quello con mammografia per il cancro al seno, a parità di anni di vita salvati. È chiara la sua utilità in una popolazione ben selezionata, come i forti fumatori attuali o ex, per i quali il pericolo di sviluppare un tumore polmonare è elevato. È altrettanto importante che il test venga eseguito in centri con ampia esperienza in patologie toraciche e di screening, dove i medici sono preparati a gestire eventuali noduli indeterminati senza esporre i partecipanti a rischi di procedure invasive non necessarie.

Fonte: corriere.it

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