Melanoma, la prevenzione per i più giovani

L’esposizione ai raggi ultravioletti rappresenta il principale fattore di rischio ambientale per il melanoma, ma tra i giovani è ancora scarsa la consapevolezza sulla prevenzione del più aggressivo dei tumori della pelle. Per questo nasce #soleconamore, la campagna di sensibilizzazione social di Fondazione AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) rivolta proprio ai teenager.

Una campagna di prevenzione per i giovanissimi

Creme solari? Roba da sfigati, perché impediscono di abbronzarsi. Le lampade solari? Un modo per colorarsi meglio e prepararsi all’estate. Il melanoma? Un semi-sconosciuto. Peggio ancora per il fototipo, spesso scambiato per un tipo di immagine. È questo il quadro che emerge da un sondaggio condotto sui social su oltre 3500 adolescenti per conoscere i loro comportamenti in spiaggia. E mostra che le regole della buona prevenzione contro il melanoma, il più aggressivo dei tumori della pelle per cui l’esposizione ai raggi ultravioletti rappresenta il principale fattore di rischio ambientale, sono ancora poco conosciute e spesso disattese. È per questo che la Fondazione AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica), presso il Ministero della Salute, ha presentato il progetto #soleconamore, una campagna nazionale di sensibilizzazione per la corretta esposizione al sole e sulla prevenzione del melanoma pensata proprio per i giovanissimi.

I risultati del sondaggio

Le scottature solari gravi, durante l’infanzia e l’adolescenza, triplicano il rischio di melanoma in età adulta, ma fra i teenager è ancora molto scarsa la consapevolezza di questi aspetti. Come scarsa è anche la consapevolezza relativa agli altri fattori di rischio per il melanoma: il 63% dei ragazzi pensa che che le lampade solari aiutino ad abbronzarsi meglio e solo il 9% afferma che in realtà fanno malissimo. I danni di queste apparecchiature sono sottovalutati, mentre è dimostrato che il loro utilizzo, soprattutto in età inferiore ai 35 anni, aumenta in maniera significativa il rischio di melanoma.

Fototipo, questo sconosciuto

Tra i ragazzi raggiunti dal sondaggio sono anche pochi quelli che conoscono cosa sia un fototipo, ovvero l’insieme di quelle caratteristiche fisiche che influenzano il tipo di risposta alle radiazioni solari e definiscono chi è a maggior rischio di melanoma. I giovani non sanno bene come comportarsi in spiaggia, dice il sondaggio: quasi il 40% non mette mai la crema solare, un altro 36% lo fa appena una volta e per oltre la metà è da sfigati perché impedirebbe di abbronzarsi. Il sole non è un nemico, ma vanno seguite alcune regole, a partire dall’uso di creme solari con un fattore di protezione alto, da spalmare in modo abbondante e più volte durante tutta la giornata. Non esistono però solari in grado di garantire una protezione totale, per questo il sole va sempre evitato nelle ore centrali della giornata, fra le 12 e le 15.

#Soleconamore, la campagna social contro il melanoma

L’iniziativa prevede il coinvolgimento sui social dei ragazzi, chiamati a realizzare video per stimolare il dibattito sul tema da parte degli influencer. A questi il compito di intervistare i ragazzi per approfondire la loro conoscenza sulla corretta esposizione al sole. A partire da giugno verrà distribuito materiale informativo sulle spiagge, per capire come comportarsi al sole ma anche a tavola, o in palestra e al parco. Perché la prevenzione riguarda tutto lo stile di vita.

Il controllo dei nei

Molto spesso un melanoma si sviluppa a partire da nei preesistenti. Ecco perché è fondamentale monitorarli, con attenzione nel caso di tatuaggi che pur non aumentando il rischio di malattia possono rendere difficile seguire la trasformazione di un neo con i loro pigmenti. Tenere sotto controllo l’insorgenza dei nei più strani, per forma e colore, è importante, così come seguire le classiche regole dell’ABCDE per capire quando è meglio rivolgersi a un dermatologo: Asimmetria nella forma; Bordi frastagliati; Cambiamento del Colore; Dimensioni superiori a 6 millimetri di diametro; Evoluzione anomala con modificazioni evidenti nell’arco di settimane o mesi con fenomeni, ad esempio, di sanguinamento.

La diagnosi precoce per trattamenti più efficaci

Se scoperto precocemente ed eliminato con una corretta asportazione chirurgica durante la fase iniziale, il melanoma è del tutto guaribile perché la probabilità che abbia invaso altri organi è pressoché nulla. Se, invece, la diagnosi avviene in fase avanzata, oggi abbiamo a disposizione armi efficaci per tenere sotto controllo la malattia a lungo termine, garantendo ai pazienti una buona qualità di vita. E grazie ai test di biologia molecolare è possibile individuare i pazienti da trattare con terapie mirate.

Fonte: repubblica.it

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