C’è chi a distanza di anni li descrive ancora nei dettagli per la tensione e la preoccupazione. Chi li ricorda come un passaggio dall’adolescenza all’età adulta. E chi invece ancora deve affrontarli, e non sa davvero cosa aspettarsi. Sono i tanto temuti esami di maturità, che come ogni anno tornano a bussare alla porta dell’aula di scuola. La prossima settimana, metteranno alla prova gli studenti dell’ultimo anno di liceo in una staffetta di esami scritti e orali. E a prescindere dalla preparazione e dalla soggettività con cui ogni singolo ragazzo li affronta, è fuori discussione che nella maggior parte degli studenti destino ansia, preoccupazione, nervosismo. Talvolta lo stress può cominciare a farsi sentire giorni, settimane e addirittura mesi prima di questo grande evento. Ma come gestire al meglio lo stress per questo tanto temuto appuntamento?
Come gestire lo stress da maturità
Per molti studenti la maturità provoca un mix di emozioni che fa sembrare questo esame un ostacolo insormontabile. Ciò che provoca un maggiore stato di stress negli studenti, per esempio, è pensare che attraverso l’esame di maturità si misura il valore della persona o il livello di intelligenza, piuttosto che la propria competenza. Molti ragazzi credono che l’esame di maturità sia l’occasione per soddisfare le aspettative degli altri o reggere il confronto con i compagni. Gli studenti, invece, dovrebbero tener presente che l’esame di maturità valuta la propria competenza e preparazione accademica e non la persona. Nei giorni precedenti è bene, quindi, ridurre al minimo la preoccupazione, l’ansia e lo stress che a volte possono solo che peggiorare la performace dello studente. Un livello eccessivo di ansia, infatti, potrebbe ridurre le capacità di concentrazione e memoria, ostacolando la preparazione e la prestazione all’esame.
Non solo studio
Bisognerebbe alternare le ore di studio con attività ricreative che riescono a distrarre e rilassare, facendo ritrovare loro calma e concentrazione. Sovraccaricarsi di studio ha un effetto negativo e controproducente. Soprattutto nello sprint finale che è maggiormente carico di ansia, è bene alternare fasi di concentrazione con fasi di stop, che servono proprio a compensare la fatica. Un’ottima strategia, utilizzata anche in ambito aziendale, è la tecnica del pomodoro in cui si programmano pause frequenti e brevi, di circa 5 minuti, in cui non si fa assolutamente nulla.
Insieme si affronta meglio la maturità
È molto utile anche il confronto con i compagni che condividono questo impegno, scambiandosi modalità di studio e dandosi suggerimenti a partire dalla propria esperienza personale. Infine, per ridurre lo stress la mattina dell’esame, è bene alzarsi un po’ prima per fare una buona colazione e prepararsi con calma. È assolutamente vietato, invece, aprire libri e sfogliare appunti per ripassare, evitando di concentrarsi sulle cose che possono fare più paura.
Come organizzare lo studio
Le intense giornate di studio chiusi nella propria camera dovrebbero essere scandite da ritmi ben precisi. Anche per quanto riguarda l’orario dei pasti e del sonno. Durante la fase di studio si deve acquisire una routine, rispettando comunque il nostro ritmo naturale. Ma come fare se l’ansia prende il sopravvento prima di andare a dormire? Per riuscire a rilassarsi e facilitare il sonno si può ascoltare musica o ricorrere a tisane e prodotti naturali, come la melatonina. Inoltre, bisogna evitare il consumo di bevande eccitanti, come gli energy drink, e ridurre quello di caffeina, che potrebbe avere un effetto paradosso soprattutto per chi non è abituato a prendere molti caffè al giorno. Queste bevande, infatti, sono deleterie perché anche quando ci si sente molto stanchi non si riesce a prendere sonno e possono causare tachicardia.
Come aiutare i ragazzi
I genitori possono sostenere il proprio figlio durante questa prova particolarmente difficile e impegnativa. Dovrebbero parlare con i propri figli, sintonizzarsi sulle loro emozioni e accettare anche i loro sfoghi, i loro silenzi, i loro “rimproveri” mantenendo un atteggiamento accogliente e rassicurante. Non devono, inoltre, stargli con il fiato sul collo, aggiungendo solamente altra ansia a quanta già ne hanno. Possono, invece, fare paragoni con esperienze positive che il figlio ha già vissuto, per tranquillizzarlo che tutto andrà bene. Nel caso in cui qualche prova non sia andata bene, bisogna incoraggiare il ragazzo spiegandogli che c’è una seconda possibilità all’orale, durante la quale si potrà riscattare. E anche in caso di bocciatura non bisogna colpevolizzare ulteriormente il ragazzo.
La maturità non valuta la persona
La bocciatura può rappresentare un fallimento, soprattutto nel confronto con gli altri, un mancato traguardo, una delusione, ma non deve essere vista come valutazione del valore personale. Accogliere e sostenere i propri figli di fronte a un evento come la bocciatura diventa indispensabile soprattutto per evitare il rischio di alimentare un atteggiamento demotivato o arrendevole e il conseguente abbandono scolastico. Infatti, abbandonare gli studi e rinunciare a concludere il percorso della maturità potrebbe contribuire a rinforzare l’idea di non essere in grado di portare a termine i propri obiettivi e basare la propria autostima solo su criteri esterni, spesso arbitrari, senza riconoscere e apprezzare le proprie risorse personali.
Fonte: repubblica.it
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