È molto probabile che la maggior parte delle persone si rivolga a un dermatologo se nota sulla pelle un grosso neo scuro, o se compare uno sfogo che provoca prurito. Non tutte le malattie della cute hanno però sintomi così evidenti e facili da individuare. Ci sono segnali che non sembrano allarmanti ma potrebbero invece essere spia di qualcosa di molto serio. Ecco i sei «campanelli d’allarme» per i quali è meglio rivolgersi a un medico, come suggeriscono gli esperti della Società Italiana di Dermatologia SIDeMaST.
Un brufolo che non scompare o sanguina se lo si tocca
Se quel bubbone, del tutto simile a un brufolo senza pus, persiste da più di due settimane, oppure se sanguina quando lo si «spreme», in un adulto (e soprattutto in una persona anziana), potrebbe essere in realtà una forma di tumore della pelle. Proprio come una macchia rossastra oppure una sorta di crosticina di pelle dura che non spariscono.«In effetti potrebbe trattarsi di un carcinoma basocellulare (basalioma) o di un carcinoma squamocellulare (spinalioma) – spiega Giuseppe Monfrecola, direttore della Scuola di Specializzazione in Dermatologia e Venereologia all’Università Federico II di Napoli e membro del direttivo della Società Italiana di Dermatologia SIDeMaST -. Sono forme meno aggressive e letali del melanoma, ma molto più frequenti. Compaiono soprattutto sulle zone più esposte alla luce del sole: faccia, braccia, gambe». In caso di sospetto, il dermatologo lo asporta per praticare l’esame istologico in modo da avere una diagnosi certa.
Labbra sempre screpolate che non guariscono
Può capitare di rovinarsi le labbra, magari dopo una gita sulla neve o una scottatura solare o per bibite e cibi ustionanti. Di fronte però a chiazze rossastre e squamose soprattutto del labbro inferiore, che persistono nel tempo, è meglio chiedere il parere di un medico. Potrebbe trattarsi di cheilite attinica, un’alterazione delle labbra molto spesso causata dall’eccessiva esposizione al sole.«È più comune nei soggetti di cute chiara e il campanello d’allarme per un’evoluzione tumorale è dato dalla comparsa di placche e croste irregolari – dice Monfrecola –. Le labbra degli uomini sono più a rischio perché le donne sono generalmente più attente, proteggono spesso la bocca con burrocacao e rossetto». In questo caso, il dermatologo prescriverà prima una terapia a base di farmaci applicati direttamente sulla parte in questione o anche un trattamento con crioterapia o laserterapia. In casi persistenti o dubbi provvederà ad una biopsia per l’esame istologico.
Una chiazza di pelle secca che non si riesce ad ammorbidire
Davanti ad aree di pelle arrossata e ricoperta da crosticine (squame) resistenti alla costante applicazione di creme idratanti ed emollienti, è bene farsi visitare da uno specialista. Potrebbe infatti trattarsi di cheratosi attiniche, alterazioni cutanee note dalla fine dell’Ottocento, ma a lungo sottovalutate e, di conseguenza, sottostimate. Si presentano come piccole “chiazze” che possono assumere forme e colorazioni diverse, ruvide al tatto e ricoperte da squame, con dimensioni che variano da pochi millimetri fino a diversi centimetri di diametro.«Sono lesioni pre-cancerose non pericolose se correttamente trattate – chiarisce Monfrecola -conseguenza di esposizioni prolungata al sole (raggi ultravioletti), che possono però evolvere in carcinoma squamocellulare. Il trattamento tempestivo è fondamentale e oggi esistono molte cure efficaci».
Le pieghe di collo, inguine o ascelle si scuriscono
Se le grinze della pelle in determinati punti si presentano ispessite o vellutate, di colore più scuro (dal brunastro al nero) rispetto alle zone circostanti potrebbe essere sintomo di una patologia nota come acanthosis nigricans. La presenza eccessiva di insulina nel sangue può infatti dare luogo a una manifestazione cutanea caratterizzata da zone iperpigmentate, mal delimitate, che compaiono tipicamente a livello delle pieghe cutanee (collo, ombelico, inguine, ascelle). «Questa condizione può segnalare un problema di salute generale che richiede attenzione. Questa dermatosi, infatti, è comunemente associata a obesità, iperinsulinemia e sindrome dell’ovaio policistico. Non esiste un trattamento specifico per questa alterazione della pelle, ma la gestione terapeutica della condizione medica di base, di solito, può ripristinare la normale pigmentazione delle zone colpite».
Le sopracciglia si assottigliano o si perdono peli e capelli
Un eccessivo assottigliamento dell’arco sopraccigliare può essere spia di un problema alla tiroide, una ghiandola predisposta alla produzione di ormoni che regolano, fra le altre funzioni, anche la crescita di peluria, peli e capelli. In tal caso, con una visita dal medico si dovrà appurare quale sia la patologia tiroidea in questione e poi, con la terapia adeguata (solitamente farmaci) la situazione tornerà alla normalità.«Se invece si nota la caduta di interi ciuffi di capelli oppure la comparsa di zone glabre là dove c’erano capelli o peli – dice Monfrecola – potrebbe trattarsi di alopecia areata, una malattia in cui il sistema immunitario improvvisamente riconosce come “estranei” peli o capelli, causandone la perdita. Talvolta, l’alopecia può anche associarsi ad un disturbo tiroideo, per cui è bene farsi visitare per curare, oltre all’alopecia, anche un eventuale problema della ghiandola».
Una macchia sotto le unghie che non cresce
Può capitare che, dopo un brutto colpo, compaia una sorta di livido sotto le unghie di piedi o mani. Potrebbe fare male e impiegare un bel po’ di tempo a scomparire. Ma se si nota la presenza di una chiazza scura senza che ci sia stato un trauma e questa “macchia” non cresce, è bene andare dal dermatologo.«Per quanto raro, potrebbe trattarsi di un melanoma subungueale – conclude Monfrecola – il più pericoloso tumore della pelle. Diagnosticare questa forma di cancro nei suoi stadi iniziali è fondamentale per avere maggiori probabilità di guarigione».
Fonte: corriere.it
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