Ossa e articolazioni, come cambiano con l’età?
La degenerazione di ossa e articolazioni è un processo che accompagna l’invecchiamento ed è estremamente comune nella popolazione, basti pensare che più del 58% delle persone oltre i 65 anni presenta sintomatologie ricollegabili a danni articolari.
Le patologie dell’apparato scheletrico e articolare che compaiono più frequentemente con l’età, sono l’osteoartrosi e l’osteoporosi.
Ossa e articolazioni, cosa succede con l’avanzare dell’età
Quando il corpo invecchia, molti processi che nel giovane si attuano normalmente vengono alterati.
Nel caso delle articolazioni, ad esempio, le cellule che di norma risponderebbero alle sollecitazioni tramite la produzione di cartilagine, diventano nell’anziano meno sensibili e dunque lo strato cartilagineo si danneggia molto più facilmente.
In aggiunta a ciò, i muscoli, che dovrebbero stabilizzare l’articolazione, invecchiando si indeboliscono e questo contribuisce allo sviluppo dell’artrosi.
Per quanto riguarda l’osteoporosi, invece, si realizza una diminuzione della massa ossea dovuta ad uno squilibrio nel processo di rimodellamento dell’osso.
Nel giovane, quest’ultimo, viene infatti costantemente rinnovato tramite l’intervento di due tipi di cellule: una con il compito di distruggere il tessuto e l’altra con la funzione di produrne di nuovo, così da avere le ossa sempre al massimo della loro resistenza.
Nell’anziano una serie di eventi fa sì che il primo tipo di cellule – che prendono il nome di osteoclasti – sia molto più attivo rispetto al secondo.
Degenerazione di ossa e articolazioni, quali sono le conseguenze
Nonostante spesso la degenerazione di articolazioni e ossa non sia accompagnata da sintomi, alcune conseguenze ad essa legate possono peggiorare la qualità di vita della persona.
Particolarmente importante, infatti, è la frequenza con cui si manifestano fratture di femore, polso e vertebre nell’anziano in caso di osteoporosi.
Queste fratture, dette di fragilità perché bastano traumi molto lievi per crearle, possono esporre sia a rischi relativi all’immobilizzazione (l’embolia ad esempio), sia alla perdita dell’autonomia della persona.
Per quanto riguarda, invece, la degenerazione delle articolazioni, questa può drasticamente diminuire la capacità di movimento (soprattutto se vi si aggiunge dolore), perdendo dunque tutti i benefici, sul lato cardiovascolare come quello psicologico, che deriverebbero dall’attività fisica.
Fattori di rischio di osteoartrosi e osteoporosi
Sebbene l’età sia la principale causa nella comparsa delle patologie osteoarticolari degenerative, alcune persone risultano più predisposte rispetto ad altre.
In caso di osteoartrosi i principali fattori di rischio sono:
- difetti della postura, con una distribuzione del peso scorretta;
- sovrappeso o obesità;
- sollecitazioni continue a causa ad esempio di un lavoro o di uno sport che porti all’uso ripetitivo di una determinaza articolazione.
Per l’osteoporosi invece i fattori di rischio sono molteplici. Si riportano i più importanti:
- menopausa;
- insufficiente apporto di calcio con la dieta;
- deficit di vitamina D;
- utilizzo di alcuni farmaci, soprattutto i glucocorticoidi;
- fumo;
- eccessiva introduzione di sodio con l’alimentazione;
- numerose patologie, ad esempio il diabete, il morbo di Cushing, l’iperparatiroidismo, la spondilite anchilosante, il lupus e i tumori ematologici.
Perché la donna è più colpita dalle patologie osteoarticolari degenerative
L’incidenza con cui si manifestano artrosi e osteoporosi è maggiore nella donna rispetto all’uomo, in particolar modo dopo la menopausa.
In questa fase della vita, infatti, la quantità di estrogeni nella donna cala, e questo porta con sé la perdita del loro ruolo protettivo.
Anche se per le articolazioni il processo non risulta ancora chiaro, per le ossa si sa che gli estrogeni hanno la capacità di stimolare le cellule che producono tessuto e di bloccare quelle che lo distruggono.
Di conseguenza, dopo la menopausa il secondo tipo di cellule risulta avvantaggiato e la densità delle ossa diminuisce.
Prevenzione per la salute di ossa e articolazioni
L’invecchiamento non si può evitare, ma alcuni comportamenti possono far sì che gli eventi legati ad esso non si manifestino o lo facciano più lievemente o più tardi.
Dunque, si può prevenire la degenerazione di ossa e articolazioni uno con uno stile di vita sano che includa:
- adeguato introito di calcio con la dieta, reperibile nei latticini ma anche in varie tipologie di verdure, come i cavoli, le mandorle, il sesamo e l’acqua;
- giusto apporto di proteine: il fabbisogno proteico è di fatto un po’ più alto nell’anziano che nel giovane, ed è importante per la salute di molte strutture, tra cui i muscoli che stabilizzano le articolazioni;
- attività fisica: numerosi studi hanno dimostrato come la densità delle ossa sia maggiore in chi pratica sport: da prediligere sono le attività che, in misura moderata e senza caricare eccessivamente le articolazioni, producano un carico sulle ossa, come anche delle semplici camminate;
- esposizione al sole, perchè la vitamina D risiede nella nostra pelle e con i raggi solari si attiva, favorendo poi l’assorbimento del calcio che introduciamo con gli alimenti;
- controllo del peso corporeo, così che non sia nè eccessivamente alto nè troppo basso;
- astinenza dal fumo di sigaretta.
Diagnosi di osteoporosi e osteoartrosi
La diagnosi di queste malattie è possibile sia tramite gli esami del sangue sia con la diagnostica per immagini.
Ci sono diversi parametri che possono essere valutati in laboratorio, tra i quali le concentrazioni di calcio e fosfato nel sangue ed alcuni indici che si innalzano quando l’osso viene rimodellato (come l’ALP e il CTX).
È necessario però ricordare che a causa della compresenza di più patologie, nell’anziano alcuni di essi possono essere alterati anche per altri motivi, per cui il ricorso alla diagnostica radiologica diventa fondamentale.
Nel caso delle articolazioni, l’osservazione per mezzo dell’ecografia, della risonanza magnetica e dei raggi X permette di individuare un’osteoartrosi in tutti i suoi stadi di sviluppo, dalla degenerazione della cartilagine fino alla formazione degli osteofiti, cioè piccole sporgenze ossee.
Per quel che riguarda l’osteoporosi, invece, l’utilizzo della radiografia convenzionale consente la visione delle fratture, ma l’esame che più di tutti viene utilizzato è specifico e prende il nome di MOC Dexa o Mineralometria Ossea Computerizzata.
La MOC misura la densità delle ossa, valutando quanto calcio vi si trova all’interno e quindi quanto esse siano resistenti.
Al di là del nome, che può apparire molto complesso, la tecnica è piuttosto semplice e la procedura dura solo qualche minuto.
Il paziente, infatti, viene fatto sdraiare su di un piano e con un braccio meccanico capace di emettere raggi X a basse dosi e collegato ad un computer si esaminano alcune parti del corpo, generalmente la colonna lombare e il femore.
Di queste due regioni si valutano l’area dell’osso (cioè quanto è spesso) e il suo contenuto minerale: facendo un rapporto tra queste due misure si ottiene la densità.
Nonostante vengano prese in considerazione solo due parti specifiche, si ritiene che queste possano rispecchiare adeguatamente la corporatura generale.
A questo punto viene fatto un confronto, detto T-score, tra la densità misurata nell’individuo e quella standard di una persona dello stesso sesso ed etnia all’età del picco di massa ossea, intorno ai 30 anni.
In base a quanta differenza vi è tra le due misure si può quindi capire se il paziente sia affetto da osteoporosi.
Per completezza, è bene dire che talvolta il confronto viene fatto con una persona della stessa età (in questo caso si parla di Z-score), per capire se la diminuzione della densità ossea nell’individuo in questione sia solo legata all’invecchiamento o anche ad altre patologie.
Gli esami per valutare la salute di ossa e articolazioni con Emicenter
La MOC Dexa e tutti gli esami diagnostici per valutare la salute delle ossa e delle articolazioni si eseguono da Emicenter nelle sedi di Napoli e Casavatore.
Le nostre apparecchiature per la radiologia digitale consentono di ottenere diagnosi più accurate e di esporre il paziente a una dose minima di Raggi X.
Via Taverna Rossa, 169 – Edificio B – 1° piano
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Bibliografia – Ossa e articolazioni, come cambiano con l’età
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