Influenza, 1 milione di italiani a letto

Con qualche giorno di anticipo rispetto alle previsioni , l’ influenza è entrata nella sua fase «ascendente». L’ultimo rapporto InfluNet dell’Istituto Superiore di Sanità parla di un brusco aumento del numero di casi, alimentato soprattutto dalla fascia d’età pediatrica. «Nelle scorse settimane abbiamo avuto episodi legati più che altro a sindromi simil-influenzali — spiega il virologo Fabrizio Pregliasco —. Ma adesso possiamo dire di essere nella fase epidemica». L’andamento è quasi esattamente sovrapponibile a quello della stagione 2016/2017.

Superata la soglia limite

L’ultimo rapporto Influnet ha registrato un livello di incidenza in Italia pari a 4,47 casi per mille assistiti. Il valore soglia che determina l’inizio del periodo epidemico è di 2,57 casi per mille assistiti. La fascia di età maggiormente colpita è quella dei bambini al di sotto dei cinque anni, tra 5 e 14 anni. Le Regioni maggiormente colpite sono Piemonte, Val d’Aosta, P.A. di Trento, Toscana, Marche, Lazio, Puglia, Basilicata e Calabria con un livello di incidenza pari o superiore a cinque casi per mille assistiti.

L’esordio dell’ influenza a metà novembre

La stagione influenzale 2017/2018 era ufficialmente iniziata a metà novembre con il primo isolamento del virus a Palermo segnalato dalla Società italiana di Medicina generale (virus A/H3N2). Pochi giorni dopo un’altra segnalazione, dall’ospedale San Matteo di Pavia dove i virologi hanno isolato in un bambino di 4 anni il virus H1N1. Sta girando però un altro tipo di virus del ceppo di tipo B, che insieme al tipo A è il principale responsabile della sintomatologia influenzale classica. Dai segnali finora raccolti, non sembrano essere virus particolarmente severi. L’influenza vera e propria colpisce soprattutto le vie aeree e provoca tosse, raffreddore e febbre. Inoltre è caratterizzata da uno sbalzo termico repentino con febbre sopra i 38 gradi, dolori articolari o muscolari, o almeno un sintomo respiratorio.

L’importanza delle vaccinazioni

« Sebbene ci troviamo al limite del periodo utile, la vaccinazione antinfluenzale si può ancora fare — raccomanda Fabrizio Pregliasco — . Fa effetto entro dieci giorni per cui è sempre consigliata soprattutto per le categorie fragili come gli anziani ». Una questione di salute pubblica e non solo. Lo studio «Adulti vaccinati», ha calcolato che per ogni euro investito in vaccini in età adulta se ne recuperano in media 2 in termini di gettito fiscale e 16 in termini di maggiore produttività sul lavoro. Insomma le vaccinazioni, oltre a essere uno strumento fondamentale di prevenzione delle malattie infettive, producono importanti risultati anche per l’impatto che hanno dal punto di vista economico e fiscale che possono essere dettagliatamente valutati.

Fonte: corriere.it

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