Eritema solare: come correre ai ripari

L’eritema solare è una reazione cutanea causata dal trauma che le radiazioni solari, se eccessive, esercitano sulla pelle. Rappresenta il primo gradino di un effetto a catena che può sfociare nella comparsa di vere e proprie ustioni. Ma, una volta avvenuto il danno, com’è meglio agire?

Che cos’è l’eritema solare

L’eritema solare è la conseguenza diretta di un’eccessiva esposizione alle radiazioni solari. In genere interessa l’epidermide, lo strato più superficiale della pelle (scottatura o ustione di primo grado). Nei casi più gravi, però, può sfociare in un’ustione di secondo grado, andando a intaccare anche il derma, con la formazione di vescicole e bolle.

Raggi UVA e UVB

La pelle si scotta perché l’impatto dei raggi ultravioletti presenti nella luce solare, soprattutto gli UVB, causa una serie di effetti diretti sulle molecole che la compongono. Tra questi c’è il rilascio di radicali liberi, che innescano la produzione di varie sostanze ad azione infiammatoria, responsabili, tra l’altro, della vasodilatazione superficiale che caratterizza l’eritema. I raggi UVA penetrano in profondità nella cute, fino al derma; i raggi UVB hanno effetto soprattutto sull’epidermide.

Segni e sintomi dell’eritema solare

L’eritema compare da 6 a 12 ore dopo l’esposizione alla luce solare, raggiungendo il picco massimo intorno alle 24 ore successive. Si manifesta con: arrossamento, desquamazione in fase risolutiva, gonfiore superficiale e vescicole (in caso di ustione intensa). La pelle scolorisce alla pressione e se la si tocca si avverte dolore. Le aree più colpite sono quelle più esposte alla luce diretta, cioè zigomi, naso, spalle, dorso del piede e decolleté.

Cosa si rischia subito dopo

Un’esposizione solare massiva può talvolta determinare un’emergenza medica, con disturbi come rialzo febbrile, mal di testa, disidratazione, colpo di calore ecc. Le vescicole, compromettendo l’integrità della barriera cutanea, possono favorire le sovrainfezioni batteriche. Infine, l’effetto immunosoppressivo locale delle radiazioni solari può «risvegliare» il virus dell’herpes labiale.

Le complicanze a medio e lungo termine

Le complicanze a medio termine sono macchie cutanee chiare o scure, in genere transitorie, talvolta permanenti (le antiestetiche macchie solari). I principali effetti a lungo termine (a distanza di anni) di un’esposizione solare eccessiva e ripetuta sono il fotoinvecchiamento cutaneo e il possibile sviluppo di lesioni pretumorali (cheratosi attiniche) e tumori cutanei.

Che cosa fare nell’immediato

In caso di eritema solare, può dare sollievo raffreddare l’area interessata con impacchi freddi di soluzione fisiologica o, se non è possibile, con acqua fresca. Per alleviare il fastidio, si possono applicare sull’area interessata preparazioni non alcoliche a base di principi attivi ad azione lenitiva e idratante o creme contenenti cortisonici a bassa potenza. In genere, nell’arco di 3-4 giorni c’è un progressivo miglioramento dei sintomi.

Che cosa non fare

Quando l’eritema è ancora in atto, non bisogna mai esporre ai raggi solari la zona interessata senza adeguate protezioni, soprattutto nelle ore centrali della giornata. Le creme antistaminiche vanno evitate, perché aumentano la sensibilità della cute alla luce. Inoltre, si deve resistere alla tentazione di grattare la pelle e rompere le bolle o le vesciche che si sono formate, per non aumentare il rischio di sovrainfezioni batteriche.

Comportamenti corretti pre prevenire l’eritema solare

Per adottare le misure protettive adeguate, bisogna innanzitutto dentificare il proprio fototipo, che dipende dal colore degli occhi, dei capelli e della pelle. La durata delle esposizioni al sole va limitata nelle prime giornate di vacanza, per abituare la pelle in modo graduale. Le ore in cui evitare di stare al sole sono tra le 11 e le 15 (12-16, quando è in vigore l’ora legale), ore in cui il sole è allo zenit e i raggi ultravioletti sono più intensi. In ogni momento è necessario ricorrere ai prodotti di protezione solare con filtri o schermi solari in grado di consentire un’esposizione protratta in sicurezza, a patto che vengano applicati in quantità adeguate, ripetutamente e con regolarità. Quando l’intensità dei raggi solari è molto elevata, ci si può proteggere anche con occhiali da sole e indumenti

Fonte: corriere.it

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