Così il corpo elimina le cellule potenzialmente cancerose

Uno studio del Massachusetts Institute of Technology di Boston (Stati Uniti) svela come il nostro organismo potrebbe riconoscere ed eliminare le cellule con anomalie cromosomiche e potenzialmente cancerose.

Precisione «svizzera»

Le cellule sane del nostro corpo hanno 46 cromosomi, un corredo cromosomico mantenuto da meccanismi molecolari raffinatissimi che operano a ogni divisione cellulare. Ogni giorno nell’organismo miliardi di cellule si dividono in cellule figlie e lo fanno con una precisione “svizzera”, distribuendo equamente lo stesso numero di cromosomi nelle due nuove cellule. In alcuni casi però si verifica un errore e il numero risultante di cromosomi nelle figlie è sbilanciato. Queste cellule “strane”, dette aneuploidi, sono presenti nella maggior parte dei tumori e potrebbero avere un ruolo chiave nella patologia. Uno studio condotto da Stefano Santaguida, ricercatore nel laboratorio della Professoressa Angelika Amon al Massachusetts Institute of Technology (MIT), e pubblicato sulla rivista Developmental Cell, ha fatto chiarezza su come avviene l’eliminazione selettiva delle cellule aneuploidi.

L’immagine mostra una cellula che si sta dividendo per dare origine a due cellule figlie. Due cromosomi, evidenziati dalle frecce, stanno per essere segregati in maniera scorretta, dando origine a cellule figlie con un corredo cromosomico sbilanciato.

Segnali al sistema immunitario

I biologi del Massachusetts Institute of Technology hanno studiato al microscopio cosa succede alle cellule quando commettevano errori durante la divisione, diventando quindi aneuploidi. Scoprendo che la presenza di un corredo cromosomico sbilanciato le porta a generare dei segnali in grado di richiamare le cellule del sistema immunitario, che provvederebbero prontamente alla loro eliminazione. L’ipotesi è che la mancata eliminazione delle cellule aneuploidi possa contribuire, in alcuni casi, al processo di formazione di un tumore.

Come sfuggono al controllo queste cellule?

Lo studio americano suggerisce inoltre che le cellule cancerose, che nella maggior parte dei casi hanno un numero di cromosomi sbilanciato, abbiano affinato dei meccanismi in grado di eludere il controllo del sistema immunitario. In futuro sarà quindi importante decifrare come le cellule tumorali aneuploidi riescano a sfuggire all’eliminazione da parte delle cellule del sistema immunitario e allo stesso tempo provare a riattivare i meccanismi responsabili della loro eliminazione.
La foto mostra un ingrandimento del meccanismo di divisione errato: i due cromosomi (in rosso) sono detti “lagging”, cioè “ritardati”, rispetto alle masse di Dna principali che finiranno nelle due cellule figlie. Diversi esperimenti hanno mostrato che la stragrande maggioranza di cellule che mostrano cromosomi “lagging” avranno degli sbilanciamenti nel numero di cromosomi e dunque daranno molto probabilmente vita a due cellule figlie aneuploidi.

Lo studio è stato finanziato in parte dal National Institutes of Health (NIH), dall’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC) e da Marie Curie Actions.

Fonte: corriere.it

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