Cefalea primaria, informazioni e consigli

Cefalea primaria, informazioni e consigli su uno dei disturbi più comuni tra uomini e donne.

Definizione di cefalea

La cefalea è un termine medico per indicare il mal di testa, una condizione estremamente frequente nella popolazione.

La cefalea primaria si distingue da altre forme di mal di testa (cefalee secondarie) per l’assenza di una causa organica riconoscibile, non dipende quindi da un’altra patologia.

Le cefalee secondarie invece possono essere associate a svariate condizioni patologiche più o meno gravi come ipertensione, insufficienza respiratoria cronica, malattie infiammatorie intestinali, tiroidite di Hashimoto, ecc.

In ogni modo un mal di testa intenso o persistente, anche se nella maggior parte dei casi si tratta di una condizione benigna, può generare forti preoccupazioni.

Inoltre la cefalea primaria può incidere negativamente sulla qualità di vita di cui ne soffre per cui è importante identificarla e trattarla precocemente.

Tipi di cefalea primaria

Esistono diverse forme di cefalea primaria. Le tipologie principali sono rappresentate da:

  • Emicrania
  • Cefalea tensiva
  • Cefalea a grappolo.

L’emicrania è la più frequente forma di cefalea primaria e colpisce maggiormente la donna in età fertile.

Essa è caratterizzata da attacchi periodici di dolore pulsante di entità moderata-grave, che colpisce solo uno dei due emisferi della testa.

Si può associare a nausea, vomito, ipersensibilità alla luce (fotofobia) e ai suoni (fonofobia). Generalmente l’attività fisica peggiora la gravità dei sintomi.

La durata è variabile, ma generalmente compresa tra le 4 ore e i 3 giorni.

Vengono distinte due forme: l’emicrania senza aura (l’80-90% dei casi) e l’emicrania con aura, più rara, in cui il dolore è preceduto da sintomi neurologici focali, che si risolvono nel giro di un’ora.

La cefalea di tipo tensivo è un’altra forma di cefalea molto diffusa. Colpisce maggiormente il sesso femminile e insorge intorno ai 30 anni.

Questo tipo di cefalea si manifesta con un dolore di tipo compressivo-costrittivo (descritto come una morsa o un peso), ma di entità sopportabile e localizzato bilateralmente.

La cefalea tensiva può presentarsi in maniera episodica o in forma cronica.

Il singolo episodio può durare da pochi minuti fino a qualche giorno. Non si associa a nausea o vomito e non peggiora con l’attività fisica, ma può presentare fotofobia e fonofobia.

La cefalea a grappolo è una forma di cefalea più frequente nel sesso maschile.

Anch’essa è distinta in forme episodiche, che insorgono intorno ai 20 anni, e in forme croniche, che possono presentarsi tra i 10-20 anni e i 50-60 anni.

La cefalea a grappolo si manifesta con periodi attivi chiamati grappoli, alternati a fasi di benessere.

I periodi attivi possono durare da due settimane fino a un anno, con fasi di remissione di almeno 15 giorni.

Nella forma cronica le fasi di remissione sono assenti o inferiori ai 15 giorni. Gli attacchi possono presentarsi più volte al giorno, soprattutto durante le ore notturne.

Il dolore è molto severo, lancinante, unilaterale e generalmente localizzato nella regione orbitaria (dentro l’occhio).

L’attacco è tipicamente associato a sintomi da attivazione neurologica come lacrimazione, arrossamento oculare, ptosi palpebrale (palpebra cadente), edema palpebrale (palpebra gonfia).

Fattori di rischio dell’emicrania

L’emicrania ha un andamento variabile a seconda dell’età del paziente e dei fattori esterni e interni all’organismo.

Questi comprendono fattori ormonali (contraccettivi, gravidanza, menopausa), stress psico-fisici, alimenti (come formaggi stagionati, cioccolato, alcolici), fattori climatici, stimolazioni sensoriali intense e alcuni farmaci (come i nitroderivati).

I fattori che possono condizionare la comparsa della cefalea di tipo tensivo comprendono stress psico-fisici, osteoarticolari e muscolari.

La tensione nervosa, l’affaticamento mentale, il mantenimento prolungato di posture non idonee e la mancanza di sonno rappresentano i principali fattori scatenanti di questo tipo di cefalea.

La cefalea a grappolo può essere innescata da stimoli esterni quali l’assunzione di alcool, correnti d’aria fredda o calda, mancanza di sonno, pasti abbondanti o eventi stressanti. Questi fattori provocano attacchi di cefalea nelle fasi attive, mentre non hanno conseguenze durante le fasi di remissione.

Diagnosi della cefalea primaria

La cefalea primaria non è legata alla presenza di patologie organiche rilevabili, per cui la diagnosi è puramente clinica, cioè basata su un’accurata anamnesi e su un attento esame obiettivo generale e del distretto testa-collo.

In primo luogo, il medico cercherà di escludere la presenza di una cefalea secondaria e di identificare eventuali segni di allarme che indicano la presenza di patologie più gravi.

Se il medico sospetta la presenza di una determinata patologia può richiedere un esame di approfondimento, come una risonanza magnetica (RM) o una tomografia computerizzata (TAC).

Dopo aver escluso le forme di cefalea secondaria, il medico cercherà di determinare il tipo di cefalea primaria che affligge il paziente, indagando le caratteristiche dei sintomi e i potenziali fattori di rischio.

Trattamento del mal di testa

Il trattamento della cefalea dipende dalla causa. Nel caso il medico identifichi una forma di cefalea secondaria, la terapia sarà focalizzata sulla gestione della patologia di base.

Il trattamento delle cefalee primarie è variabile in base al tipo di cefalea e alle caratteristiche del paziente.

Un fattore fondamentale nella gestione delle cefalee primarie è l’educazione del paziente a riconoscere le diverse forme, che possono presentarsi nello stesso soggetto, ad adottare la terapia più adeguata al momento e a eliminare i fattori di rischio presenti.

L’efficacia della terapia va monitorata nel tempo attraverso l’utilizzo di un diario, dove poter segnalare la presenza di nuove recidive ed eventuali effetti avversi della terapia.

La strategia più utilizzata nel trattamento dell’emicrania prevede l’approccio stratificato in cui si utilizzano analgesici o FANS nelle crisi medio-lievi e triptani in quelle medio-forti.

Nella cefalea di tipo tensivo si utilizza una terapia sintomatica nelle forme a bassa frequenza, mentre nelle forme più severe si affianca anche una terapia preventiva.

Nella cefalea a grappolo il paziente deve astenersi dall’assunzione di bevande alcoliche durante le fasi attive, dato l’elevato rischio di scatenamento di crisi, non contrastabile dalla terapia di profilassi.

Esistono approcci non farmacologici che vanno valutati insieme al medico curante e possono comprendere applicazioni locali di impacchi freddi, agopuntura e tecniche di rilassamento.

Cefalea primaria, informazioni e consigli

In caso di cefalea, qualora il medico lo ritenesse opportuno, è possibile eseguire diversi esami di approfondimento, come la RM o la TAC. Gli esami sono disponibili da Emicenter.

Via Taverna Rossa, 169 – Edificio B – 1° piano

AVVISO AI PAZIENTI
Le informazioni contenute in questa pagina sono solo a scopo informativo e non possono assolutamente sostituire il parere del medico.

Bibliografia – Cefalea primaria, informazioni e consigli

Holle D, Obermann M. The role of neuroimaging in the diagnosis of headache disorders. Ther Adv Neurol Disord. 2013 Nov;6(6):369-74. doi: 10.1177/1756285613489765. PMID: 24228072; PMCID: PMC3825114.

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