La Tiroidite di Hashimoto

Chiacchierando con un amico o un parente con problemi alla tiroide sarà capitato a molti di sentir parlare di una patologia con un nome piuttosto esotico, la tiroidite di Hashimoto: vediamo di cosa si tratta.

La tiroidite di Hashimoto è la forma di ipotiroidismo più diffusa nei Paesi sviluppati, con un’incidenza di circa 1 nuovo caso su 1000 persone fra gli uomini e 3,5 nuovi casi su 1000 persone fra le donne.

Deve il suo nome a Hakaru Hashimoto, medico giapponese che per primo ha descritto questa condizione.

Cos’è e come si sviluppa

Alla base della tiroidite di Hashimoto vi è una disregolazione del sistema immunitario che causa una distruzione immuno-mediata delle cellule della tiroide, che non sono più in grado di produrre gli ormoni tiroidei (T3 e T4).

Il decorso della tiroidite di Hashimoto solitamente presenta tre fasi:

  1. Una prima fase senza sintomi particolari (eutiroidismo);
  2. Una seconda fase di durata variabile in cui il paziente presenta un incremento del TSH (ormone tireostimolante) con valori di FT4 (Tiroxina) entro i limiti dei range di riferimento (ipotiroidismo subclinico);
  3. Una terza fase con sintomatologia piuttosto chiara e tipica (ipotiroidismo conclamato).

Sintomi della tiroidite di Hashimoto

I pazienti affetti da tiroidite di Hashimoto possono presentare uno o più di questi segni e sintomi:

  • debolezza/stanchezza;
  • cute secca e pallida talvolta di colore giallo-arancione (per accumulo di carotene);
  • sensazione di freddo;
  • perdita di capelli;
  • stitichezza;
  • incremento ponderale nonostante lo scarso appetito;
  • ritenzione idrica (alla base dell’aumento di peso e dell’edema palpebrale e pretibiale che si può sviluppare in casi più avanzati di ipotiroidismo);
  • calo della libido;
  • oligomenorrea o amenorrea (nelle fasi più avanzate della malattia).

Inoltre, possono essere riscontrate la sindrome del tunnel carpale e altre generiche alterazioni della funzionalità muscolare (crampi, rigidità, dolori).

Diagnosi della tiroidite di Hashimoto

I segni e sintomi della tiroidite di Hashimoto, assieme all’eventuale riscontro di gozzo all’esame obiettivo, possono indirizzare il clinico verso un sospetto di ipotiroidismo, che dev’essere confermato dalle analisi di laboratorio.

Le cause di ipotiroidismo possono essere molteplici, e in anamnesi il medico potrà sospettare un ipotiroidismo iatrogeno (qualora il paziente sia stato sottoposto in passato a tiroidectomia parziale o totale o qualora sia in trattamento con determinati farmaci), un ipotiroidismo da carenza di iodio, un ipotiroidismo secondario (qualora il paziente sia affetto da patologie ipofisiarie) o una tiroidite di Hashimoto.

Gli esami di laboratorio richiesti per fare diagnosi di tiroidite di Hashimoto sono:

  • TSH (Ormone Tireostimolante): valori elevati di TSH (range normale = 0,5 – 4,5 mU/L) indirizzano il sospetto clinico verso una forma di ipotiroidismo primario, da confermare tramite la valutazione dell’ormone FT4;
  • FT4 (Tiroxina, il principale ormone tiroideo): valori bassi di FT4 confermano la diagnosi di ipotiroidismo primario, mentre valori normali indirizzano il clinico verso la diagnosi di ipotiroidismo subclinico. Per confermare l’eventuale sospetto di una causa autoimmune si procede con la valutazione degli anticorpi Anti-TPO (Tireoperossidasi) ed eventualmente degli Anti-Tg (Tireoglobulina);

Anticorpi Anti-TPO (Tireoperossidasi): la positività per gli anticorpi Anti-TPO e/o Anti-Tg (presenti nel 95% delle forme di ipotiroidismo autoimmune) conferma l’eziologia autoimmune dell’ipotiroidismo.

Qualora la valutazione degli anticorpi Anti-TPO/Anti-Tg non dia una risposta risolutiva è possibile ricorrere alla diagnostica strumentale (ecografia tiroidea) per studiare la funzionalità tiroidea del paziente e confermare o smentire il sospetto di tiroidite di Hashimoto.

Trattamento della tiroidite di Hashimoto

Il trattamento della tiroidite di Hashimoto varia a seconda della fase della malattia in cui si trova il paziente:

  • In caso di eutiroidismo non è previsto l’avvio di un piano terapeutico;
  • In caso di ipotiroidismo conclamato il trattamento consiste nella terapia sostitutiva con somministrazione di L-Tiroxina. È bene tenere a mente che i primi effetti della terapia sostitutiva saranno visibili solitamente non prima di 3-6 mesi dal ripristino dei valori normali di TSH (parametro che dovrà essere monitorato annualmente con visite di follow-up anche in seguito alla remissione dei sintomi);
  • In caso di ipotiroidismo subclinico la terapia è consigliata per le donne che stiano programmando una gravidanza o che siano già gravide.

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Bibliografia

Mincer DL, Jialal I. Hashimoto Thyroiditis. [Updated 2021 Sep 28]. In: StatPearls [Internet]. Treasure Island (FL): StatPearls Publishing; 2022 Jan-. Available from: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK459262/

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