Bimbi al sole: più sono piccoli, più ci vuole attenzione

I bambini, soprattutto da 0 a 12 anni, sono i più esposti ai rischi di un’eccessiva esposizione al sole. Per loro natura tendono a giocare a lungo al sole anche mentre sono in acqua, ma la loro pelle è più delicata di quella degli adulti ed eventuali danni al DNA che i raggi ultravioletti possono provocare hanno più tempo per manifestarsi negli anni successivi.
A loro va quindi riservata una particolare attenzione.

Neonati, mai alla luce diretta del sole

I bebè sotto i sei mesi di vita non dovrebbero essere mai esposti alla luce diretta del sole: per questo le creme protettive non sono consigliate in questa fascia di età. Vanno usate solo quando ci si trova accidentalmente in condizione di non poter proteggere il piccolo, che altrimenti andrebbe sempre tenuto all’ombra, anche mentre si è a passeggio, tramite ombrellini montati su carrozzina e passeggino. Questa regola non vale solo per la spiaggia, ma anche in città.

Bambini, protezione dai raggi UV

Più crescono, più i piccoli amano giocare sotto il sole, nell’acqua o sulla battigia. Per questo, nel corso della giornata, andrà ripetuta più volte l’applicazione di prodotti particolarmente adatti a pelli sensibili, senza scendere mai sotto il fattore 15 di protezione. Meglio insistere perché tengano il cappello, di solito meno gradito degli occhiali che invece li fanno sentire “grandi”. Questi però non devono essere considerati come giocattoli, ma piuttosto come strumenti di protezione che, al pari di quelli degli adulti, devono proteggere almeno dal 99% dei raggi UV-A e UV-B.

Per quelli con la pelle più delicata esistono oggi particolari indumenti protettivi che filtrano i raggi del sole ma lasciano traspirare e si asciugano rapidamente, per cui possono essere indossati anche durante il bagno. Per evitare danni alla pelle va comunque messo un limite alle ore trascorse al sole ed è senz’altro preferibile che a un pranzo all’ombra seguano un paio d’ore di gioco o di riposo al riparo dai raggi più forti delle ore centrali della giornata.

Ragazzi, crema solare anche per lo sport

Col passare degli anni bisogna abituare i ragazzi a mettersi da soli la crema, prima di uscire e ogni due ore, soprattutto se praticano sport, specie quelli acquatici. Particolare cautela richiede la pelle continuamente esposta ai riflessi dell’acqua di chi va in surf, in canoa o in barca a vela: in questi casi meglio ricorrere agli indumenti protettivi prodotti con i tessuti tecnici più moderni. Anche i più grandicelli, come i più piccoli, vanno comunque invitati a ritirarsi all’ombra nelle ore più calde della giornata. I più sensibili al modello estetico legato all’abbronzatura andrebbero informati degli effetti deleteri dei raggi solari sull’aspetto della pelle, invitandoli a evitare anche l’uso di lampade e lettini.

Fonte: airc.it

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