Azotemia, un test per monitorare la salute renale

Il test dell’azotemia è consigliato dal medico per poter valutare il corretto funzionamento dei reni. L’azotemia, infatti, riflette principalmente il contenuto nel sangue di una sostanza, l’urea, presente in maggiore concentrazione rispetto ad altre sostanze azotate. La produzione di urea avviene principalmente nel fegato ed è successivamente eliminata dai reni con le urine, mentre una quota minima viene riassorbita.

Livelli di azotemia troppo alti o troppo bassi possono dipendere anche da altri fattori. Fra questi ci sono un eccessivo esercizio fisico o una dieta troppo ricca di proteine. Per tale motivo, il dosaggio dell’azotemia è spesso associato alla verifica della quantità di creatinina presente nel sangue. Questo test è molto più preciso nel diagnosticare un cattivo funzionamento o una malattia dei reni perché non influenzato da condizioni esterne come l’alimentazione.

Il test dell’azotemia

L’esame dell’azotemia si esegue con un semplice prelievo di sangue. Richiede di essere a digiuno dalla sera prima e di non effettuare attività fisiche di particolare intensità nei giorni precedenti, perché i risultati dell’esame potrebbero esserne alterati. Il test può essere prescritto nell’ambito di un normale controllo di routine, ma diviene indispensabile qualora si presentino alcuni sintomi di insufficienza renale o di epatite, quali: stimolo frequente a urinare, necessità di bere spesso, dolore alle ossa e alle articolazioni, crampi muscolari, stanchezza e spossatezza, gonfiore e prurito. Il test, associato a quello della creatinina, è utilizzato anche per monitorare il funzionamento dei reni in chi soffre di insufficienza renale o è in dialisi.

Risultati e valori di riferimento

I livelli normali di azotemia possono variare a seconda dei metodi di analisi e dei valori di riferimento adottati da ciascun laboratorio.
Un elevato valore dell’azoto ureico non è necessariamente indice di ridotta funzionalità dei reni, ma può essere il segnale anche di altre condizioni patologiche e non, come insufficienza cardiaca e infarto, gravidanza o una dieta troppo ricca di proteine.
Valori di azotemia inferiori al normale, potrebbero invece essere legati a una dieta troppo povera di proteine, iperidratazione, insufficienza epatica o danno renale. In ogni caso, la lettura e interpretazione dei risultati deve sempre essere eseguita dal medico di base ed eventualmente da uno specialista.

Fonte: issalute.it

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