È tutto un equilibrio sopra la… rabbia!

La gola si secca, i rumori si fanno più deboli, sentiamo un sottile fischio come se avessimo le orecchie otturate, un velo ci copre gli occhi, i muscoli del collo si irrigidiscono, i pensieri si confondono, la pressione alle tempie aumenta, il cuore accelera ed eccoci lì, pronti ad esplodere, siamo sull’orlo di una “crisi di nervi“.
È il momento di fare un respiro profondo, pensare a qualcosa che ci rilassi e, contato fino a dieci, riprendere in mano la situazione per non essere più in preda alla rabbia.

Trattenere la rabbia, il risentimento e le offese ti provoca solo muscoli tesi, un mal di testa e una mascella dolente causata dal digrignare dei denti.
(Joan Lunden)

La rabbia fa parte delle emozioni primarie, è un’emozione “vorace”, predatrice di esemplari del mondo animale quanto del nostro, e in entrambi i casi sono riconoscibili degli atteggiamenti simili come l’irrigidimento della muscolatura del corpo e dei muscoli facciali, l’aumento del battito cardiaco e della pressione arteriosa.

La rabbia, così come tutte le reazioni di ciascun individuo, interagisce con carattere e personalità. Alcuni reagiscono con maggiore pacatezza, altri invece non riescono a trattenere la propria ira, la propria reazione furibonda.

A questi ultimi soggetti va il nostro consiglio: è fondamentale imparare a gestire la rabbia in quanto emozione ristabilendo l’equilibrio dentro e fuori di se.

Collera e malattie psicosomatiche
Un accumulo di tensione può causare sintomi fisici, ad esempio l’orticaria o il mal di testa, insomma può dar luogo a tutta una serie di malattie definite “psicosomatiche” cioè causate da fattori psicologici.
Il fattore scatenante, in altre parole, è la classica goccia che fa traboccare il vaso: se il sistema cardiovascolare non è in perfetta salute, un’arrabbiatura pesante può addirittura mandarlo in tilt.

Veleno per la nostra salute
Molte ricerche hanno dimostrato come l’ira rappresenti un serio rischio per la salute, in qualche modo è infatti in grado di fare danni ad alcuni organi molto importanti. Basti per esempio pensare al cuore, il primo a risentirne seriamente, seguito dal fegato e dalla cistifellea che si trovano a dover fare i conti con una secrezione fuori norma di bile, prodotta in eccesso proprio quando si perde il controllo.
Inoltre l’avvento della rabbia suggerisce subdolamente al nostro corpo la produzione di adrenalina, nemica del cuore.
Alcune recenti ricerche fanno supporre che anche altre malattie, come ad esempio i tumori, possano svilupparsi più facilmente nei soggetti particolarmente stressati, e si sa che la rabbia incide in maniera significativa sullo stress.

Emozioni negative: primo pericolo per il cuore
La rabbia intensa, quella che fa digrignare i denti e stringere i pugni, quella che ci fa “torcere” lo stomaco fa aumentare il rischio di infarto fino a nove volte nelle ore immediatamente successive.
La collera, infatti, fa salire la pressione e la frequenza cardiaca, alterando anche gli equilibri ormonali dell’organismo: in queste condizioni una placca aterosclerotica «in bilico» può rompersi più facilmente. Le pressioni sul lavoro, ad esempio per rispettare una scadenza, fanno crescere di ben sei volte il rischio di aritmie e infarti.

Come risponde il nostro corpo
I muscoli e le articolazioni si tendono ben oltre il consueto, la circolazione del sangue rallenta e i vari distretti dell’organismo vengono irrorati di meno, il sistema nervoso ne risente così come il sistema ormonale che viene completamente stravolto. Ne risente anche il sistema cardiovascolare, la pressione arteriosa aumenta al pari della frequenza cardiaca e del testosterone e l’attività cerebrale non è più la stessa, insomma si determinano una serie di alterazioni nell’organismo che a lungo andare possono essere causa di danni piuttosto seri.
Rabbia e stress possono inoltre provocare danni all’intestino che si manifestano con la sindrome del colon irritabile, con infiammazioni e anche con episodi di diarrea tipici di situazioni del genere.
Conseguenza quasi inevitabile la gastrite, quel tipico bruciore di stomaco da “nervoso” perché le pareti dello stomaco, normalmente protette dall’azione dei succhi gastrici, non sono in grado di sopportare un eccesso di acidità. Ne conseguono fenomeni di reflusso gastro-esofageo che, a lungo andare, possono essere anche causa di un’ulcera gastrica.

“Trattenere la rabbia è come trattenere un carbone ardente con l’intento di gettarlo a qualcun altro; sei tu quello che si scotta.”
(Buddha)

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