Spesso può capitare di sbagliare il nome dei propri amici o dei propri cari.
Se anche voi fate parte di quella schiera di persone che confondono i nomi, non preoccupatevi, c’è una motivazione scientifica.
Su questo “problema” che affligge molta più gente di quanto si possa immaginare, è stato condotto uno studio dagli specialisti della Duke University, una delle università più famose e prestigiose degli Stati Uniti.
Questo “errore” in cui ci capita di incorrere, in inglese si chiama “misnaming”.
E’ successo a molti di noi: mentre parliamo qualcuno che conosciamo molto bene, apriamo la bocca e diciamo il nome sbagliato, ma la nuova ricerca della Duke University dice che il misnaming segue schemi prevedibili.
In genere questo avviene tra le persone che si conoscono bene e che appartengono alla stessa categoria sociale. Amici che si chiamano l’un l’altro con nomi di altri amici, e anche tra membri della stessa famiglia, come una mamma che chiama il figlio con il nome dell’altro, e questo include anche il nome del cane di famiglia.
E’ un errore cognitivo che facciamo nei confronti di qualcuno che noi consideriamo essere parte del nostro gruppo.
Alcune delle risposte ricevute dalle persone che si sono sottoposte allo studio hanno attirato l’attenzione degli specialisti. Oltre a chiamarsi con nomi sbagliati tra consanguinei e amici, i partecipanti allo studio hanno rivelato di aver chiamato più frequentemente i loro parenti con il nome dell’animale domestico di famiglia (ma solo quando l’animale era un cane. I proprietari di gatti o altri animali non hanno commesso tali lapsus).
“Il nostro studio sembra aggiungere elementi di prova circa il rapporto speciale tra persone e cani. Inoltre, i cani rispondono ai loro nomi molto più dei gatti, così i loro nomi sono usati più spesso. Il cane è più integrato con il concetto di famiglia per le persone che lo possiedono“.
Inoltre, anche la somiglianza fonetica tra i nomi aiuta a confonderli e anche a farne un mix.
I nomi con la stessa iniziale o suono come Michael e Mitchell o Joey e Mikey, hanno avuto più probabilità di essere scambiati. Invece le somiglianze fisiche tra le persone, hanno avuto poco o nessun ruolo. Per esempio, i genitori erano inclini a scambiare i nomi dei propri figli anche quando i figli non si somigliavano tra loro ed erano addirittura di sesso diverso. La cosa da sottolineare, è che non è un fatto legato all’avanzare dell’età, gli autori dello studio hanno trovato un sacco di casi di misnaming tra studenti universitari.
Fonte: tuttasalute.net
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