Immunoterapia: le novità per fermare il tumore

Nuovo passo avanti è stato fatto nella lotta ai tumori e nell’immunoterapia. Il gruppo di ricerca del professor Alberto Mantovani dell’Istituto Clinico Humanitas ha individuato un nuovo meccanismo che i tumori mettono in atto per sfuggire al sistema immunitario. Potendo alterare questo sistema -come già fatto in passato attraverso lo sviluppo di farmaci immunoterapici- la speranza è quella di riattivare le nostre cellule di difesa a rispondere contro le cellule cancerose. Se così sarà avremo un’arma in più a quelle già sviluppate sino a oggi e che hanno cointribuito al successo dell’immunoterapia. I risultati sono stati pubblicati dalla prestigiosa rivista Nature.

Immunoterapia: la svolta nella lotta ai tumori 

Negli ultimi dieci anni la cura dei tumori è giunta ad una svolta grazie all’immunoterapia. Questo nuovo approccio consiste nel pilotare il sistema immunitario affinchè possa riconoscere ed eliminare le cellule tumorali con maggior forza rispetto a quanto avviene fisiologicamente. Alla base di questo nuovo modo di combattere il cancro vi è infatti l’osservazione che il sistema immunitario è sempre in grado di riconoscere un corpo estraneo come il tumore. Quest’ultimo però, grazie a particolari meccanismi, è capace di spegnere la risposta immunitaria e proliferare in maniera incontrollata. Ecco perché poter agire dall’esterno mantenendo sempre attiva la risposta immunitaria è una delle strategie vincenti nella cura dei tumori. Una risposta duratura nel tempo tale da rendere il cancro una malattia cronica. Ad oggi forme tumorali che in passato non lasciavano scampo possono essere trattate con successo.

Togliere il freno al sistema immunitario

I principali meccanismi che il tumore mette in atto per sfuggire ai nostri sistemi di controllo sono essenzialmente due, ovvero il controllo di CTLA-4 e PD-1, due proteine che servono per spegnere la risposta immunitaria. I principali farmaci immunoterapici sviluppati in questi anni hanno proprio come obiettivo il blocco di queste proteine per mantenere sempre accesa la risposta. «La scoperta e la maggior conoscenza dei freni dell’immunità -spiega Mantovani- ha aperto la strada all’idea di togliere questi freni per far ripartire la risposta del nostro sistema immunitario contro i tumori».

IL-1R8: la proteina su cui si progetteranno i futuri farmaci

Accanto a queste due proteine ora si aggiunge un nuovo target: IL-1R8. Questo gene anticancro ha dimostrato in cellule di difesa umane l’azione di mediatore della resistenza contro tumori e metastasi, bloccandone lo sviluppo. «Identificare l’azione di IL-1R8 come freno all’attività delle nostre cellule di difesa, in particolare delle Natural Killer (NK), presenti in sedi specifiche quali fegato e polmone -evidenzia Martina Molgora, ricercatrice di Humanitas, e autrice del lavoro- ci ha permesso di vedere che, togliendo “il freno”, le cellule NK si attivano a difesa di questi organi contro cancro e metastasi». Prossimo passo sarà ora quello di sviluppare molecole in grado di bloccare l’attività di IL-1R8. Se così sarà, avremo a disposizione un’arma ulteriore da utilizzare nella lotta al cancro.

Fonte: fondazioneveronesi.it

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