Melanoma: una futura app per diagnosi più tempestive

Mentre è opportuno tenere bene a mente di non esporsi selvaggiamente al sole senza protezione, a causa del rischio di ammalarsi di cancro alla pelle, gli scienziati stanno lavorando allo sviluppo di nuovi metodi in grado di effettuare diagnosi di melanoma più tempestive. E già si stanno raggiungendo risultati promettenti. Così presto l’occhio esperto del dermatologo potrebbe essere sostituito da uno speciale algoritmo in grado di distinguere quali nei sono innocui e quali sono invece lesioni cancerose.
A metterlo a punto è stato un gruppo di scienziati dell’Università di Stanford in uno studio pubblicato qualche mese fa sulla rivista Nature. L’algoritmo potrebbe essere addirittura utilizzato su smartphone, scaricando una semplice app.

Un sistema sviluppato grazie all’Intelligenza Artificiale

Per sviluppare questo prezioso algoritmo gli studiosi si sono serviti dell’Intelligenza Artificiale. Prima il sistema ha imparato a riconoscere gli oggetti raffigurati nelle immagini. Poi, dopo aver passato in rassegna 130mila immagini raffiguranti lesioni specifiche della pelle, il sistema «intelligente» è stato in grado di riconoscere le somiglianze le differenze tra le immagini mostrate.

Il riconoscimento delle lesioni

Grazie al cosiddetto apprendimento profondo, conosciuto come deep learning, l’algoritmo alla fine è diventato capace di riconoscere le lesioni pericolose. Basandosi su alcune caratteristiche, come il colore, la forma e il contrasto, il sistema è in grado di distinguere le lesioni benigne da quelle maligne, i semplici stati infiammatori e, in caso di tumore, sembra addirittura in grado di distinguere un carcinoma da un melanoma.

La diagnosi del melanoma diventa ancora più precoce

I tumori della pelle sono la forma di cancro più diffusa. Come per altre forme di cancro aggressive, l’identificazione precoce del melanomi è fondamentale per il successo del trattamento. La prima diagnosi è solitamente effettuata dai dermatologi a livello visivo, sulla base delle caratteristiche delle lesioni, e solo in seguito confermata da esami più specifici e invasivi.

Brava quanto un dottore?

Per testarne l’efficacia e l’affidabilità, gli scienziati di Stanford hanno messo alla prova l’algoritmo confrontando i suoi risultati con quelli di 21 dermatologi. Ebbene, il sistema è risultato affidabile quanto un camice bianco. Tuttavia, c’è ancora da fare prima di poter sfruttare questo innovativo sistema. Oltre a dover ancora terminare il «programma di apprendimento», bisogna risolvere ancora un problema. Il nuovo algoritmo, infatti, funziona sulla popolazione dalla pelle chiara, mentre non fornisce diagnosi affidabili se il colore della pelle è scuro.

Fonte: lastampa.it

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