Alzheimer, scoperto il ruolo chiave del colesterolo

Il colesterolo potrebbe avere un ruolo molto importante nell’esordio e nella progressione della malattia di Alzheimer, favorisce la formazione di aggregati tossici di molecole di beta-amiloide nel cervello. Lo indica uno studio di Michele Vendruscolo, dell’Università di Cambridge, sulla rivista Nature Chemistry.

Non c’è un associazione diretta fra colesterolo alto e Alzheimer

È importante notare, però, che questa ricerca non associa direttamente l’ipercolesterolemia, cioè il colesterolo alto nel sangue dovuto a diete scorrette o ereditario, alla malattia di Alzheimer. La scoperta principale è che il colesterolo gioca un ruolo centrale nell’aggregazione di beta-amiloide, una proteina che è la causa di molte malattie neurodegenerative. La beta-amiloide, da sola, impiegherebbe probabilmente secoli ad aggregarsi spontaneamente nel cervello. In presenza di colesterolo, invece, si aggrega molto più velocemente, generando la formazione di placche.

Il colesterolo è molto importante per il sistema nervoso

Il colesterolo è una componente importante delle membrane dei neuroni, e si trova – a concentrazione strettamente controllata – soprattutto sulle ‘vescicole sinaptiche’. Queste sono microscopiche ‘bolle’ che servono per il rilascio delle molecole di comunicazione del cervello (neurotrasmettitori); le molecole di beta-amiloide si concentrano in prossimità delle vescicole.

Ma favorisce l’accumulo di molecole tossiche

In questo studio, spiega il ricercatore, si è visto che quando il controllo della concentrazione di colesterolo sulle membrane è per qualche motivo compromesso, per esempio dall’invecchiamento, l’eccesso di colesterolo può favorire l’aggregazione di beta-amiloide. Il lavoro è potenzialmente importante anche perché spiega il ruolo di geni da tempo noti per influenzare il rischio di Alzheimer, come ApoE che è una componente centrale del meccanismo di controllo del colesterolo, e di beta-amiloide.

Controllare il colesterolo per prevenire l’Alzheimer

L’obiettivo delle prossime ricerche è cercare di capire come intervenire sul metabolismo del colesterolo per mantenerlo a livelli normali. Si spera così di individuare nuovi target terapeutici per prevenire e rallentare la progressione dell’Alzheimer.

Fonte: ansa.it

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