I nuovi Lea: cosa cambia nella sanità pubblica nel 2017

Fra la fine del 2016 e i primi giorni del 2017 per vedremo applicati i nuovi Lea, sigla che sta per “Livelli essenziali di assistenza”. Dopo 15 anni, vengono aggiornati gli elenchi di quelle patologie per cui tutte le regioni sono tenute a garantire (gratuitamente o, per chi non è esente, con il pagamento del ticket) una prestazione ambulatoriale oppure dispositivi medici e protesi. Fra le prestazioni che lo Stato dovrà garantirci compaiono: fecondazione assistita eterologa ed omologa, nuovi vaccini, screening alla nascita e il riconoscimento di 118 patologie rare.

Che cosa cambia con i nuovi Lea?

«Per essere curati, ricevere assistenza o per le visite di routine, ogni patologia ha un suo codice di riferimento. Fino a ieri, chi aveva una malattia rara, non riconosciuta, riceveva comunque assistenza, ma gli veniva assegnata una patologia similare perché la sua malattia specifica non era negli elenchi delle malattie cui lo Stato è chiamato a dare assistenza. Prendiamo il caso della ludopatia: la persona sofferente di ossessione per il gioco veniva presa in cura dal sistema sanitario, ma ascritta a una dipendenza generica. E se non era in una categoria esente, poteva accadere che pagasse anche un ticket alto. Oppure poteva curarsi rivolgendosi a centri privati: pagando direttamente la prestazione ottenuta, che solitamente è assai alta» ci spiega Matteo Troise, dell’Associazione medici dirigenti Anaao-Assomed.

«Da domani avremo più servizi, più prestazioni erogati dal sistema sanitario: aumenta l’offerta, dai vaccini alle protesi, però non è detto che ci sia un abbassamento della spesa per il cittadino». Nella pratica si tratta di un nuovo catalogo di riferimento «in cui la sistemazione delle malattie corrisponde più al vero, rispetto a 15 anni fa. I Lea sono un vincolo, un’asticella sotto cui lo Stato non può mai scendere e cui le Regioni devono adeguarsi: poi accadrà come con l’ultimo aggiornamento. Alcune lo faranno, altre no» dice Troise.

Malattie rare

I nuovi Lea vanno incontro ai malati rari, assegnando un codice che dà diritto all’esenzione dalla partecipazione alla spesa a 118 patologie rare che prima erano state escluse dalla lista. Tra queste, la miastenia grave e la sclerosi sistemica progressiva.

Malattie croniche

Viene rivisto anche l’elenco delle malattie croniche e invalidanti, con l’introduzione di 6 patologie esenti da ticket: Sindrome da talidomide, osteomielite cronica, patologie renali croniche, rene policistico autosomico dominante, endometriosi negli stadi clinici “moderato” e “grave”, broncopneumopatia cronico ostruttiva negli stadi clinici “moderato”, “grave” e “molto grave”. Per la maggior parte di queste malattie, sono individuate una serie di prestazioni fruibili in esenzione.

Per alcune particolari malattie le prestazioni in esenzione non sono individuate puntualmente in quanto le necessità assistenziali dei pazienti sono estese e variabili. In tal caso, per garantire una maggiore flessibilità assistenziale, il medico le individuerà di volta in volta.

Celiachia

La celiachia infine passa dall’elenco delle malattie rare a quelle croniche. Che cosa significa, per i malati? Si alleggerisce l’iter burocratico dei pazienti celiaci: sarà sufficiente presentare una certificazione medica stilata da uno specialista del sistema sanitario nazionale per poter usufruire delle esenzioni e godere di servizi e prestazioni ambulatoriali, utili al monitoraggio della malattia o alla prevenzione di eventuali complicanze. Prima, al paziente era richiesta un’infinità di esami (anche una biopsia). Da domani si riconosce al medico la libertà di prescrizione della patologia, sulla base degli esami che egli deciderà.

Autismo

Nei Lea aggiornati entra anche il trattamento dell’autismo: il documento recepisce infatti integralmente la legge 134 del 2015, che prevede diagnosi precoce, cura e trattamento individualizzato, integrazione nella vita sociale e sostegno per le famiglie.

Nuovi vaccini

Si investe in prevenzione, con il nuovo Piano Vaccinale che introduce nuovi vaccini gratuiti: come l’anti Pneumococco, l’anti Meningococco e l’anti Varicella (in alcune regioni, si pagavano: con i nuovi Lea, tutte dovranno allinearsi e offrire gratuitamente questi strumenti di profilassi); viene esteso quello per il Papillomavirus anche agli adolescenti maschi. Previsti inoltre screeing alla nascita per individuare con anticipo eventuale sordità e cataratta congenita così come una quarantina di malattie metaboliche ereditarie.

In ambulatorio

Le prestazioni per la procreazione medicalmente assistita, sia omologa che eterologa, si potranno fare in ambulatorio: finora erano erogate in regime di ricovero ospedaliero. Si prevedono inoltre le prestazioni di genetica e l’anestesia epidurale. Tra le prestazioni che non saranno più di ricovero ma ambulatoriali c’è anche l’intervento di cataratta. «Su questo si è consumato uno scontro con il Ministero: è vero che si riduce il tempo di permanenza dell’anziano nella struttura (perché non sarà più necessario il ricovero) ma il ticket che si dovrà pagare sarà più alto, sempre che la persona non rientri in una fascia di esenzione» precisa Troise.

Le protesi

Verrà aggiornato poi il ‘Nomenclatore protesico’, anche questo fermo al 1999. Dicitura complicatissima che indica i dispositivi, gli ausili informatici e di comunicazione (come quelli per i malati di Sla) oppure gli apparecchi acustici digitali e le carrozzine a tecnologia avanzata. «Su questo punto, c’è molta attesa: verranno forniti quasi gratuitamente protesti e strumenti compensativi. Prima queste persone dovevano pagarsi tutto di tasca loro». Potranno essere prescritte: barelle adattate per la doccia, scooter a quattro ruote, carrozzine con sistema di verticalizzazione, carrozzine per grandi e complesse disabilità, sollevatori fissi e per vasca da bagno, sistemi di sostegno nell’ambiente bagno (maniglioni e braccioli), carrelli servoscala per interni, arti artificiali a tecnologia avanzata, attrezzature domotiche e sensori di comando e controllo per ambienti (allarme e telesoccorso).

Fonte: ansa.it

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