In cosa consiste

Permette di visualizzare le strutture articolari e vascolo-nervose e i tessuti molli delle principali articolazioni (spalla, ginocchio, polso, caviglia, mano, piede, bacino, colonna cervico-dorso-lombo-sacrale).

L’indagine permette di caratterizzare con grandi panoramicità e dettaglio anatomico, alterazioni tendinee e muscolari, soprattutto in previsione di intervento chirurgico.

La RM muscolo-scheletrica può identificare anche lesioni muscolari traumatiche e, se effettuata con mezzo di contrasto (MDC), può evidenziare la presenza di processi patologici in corso o eventuali alterazioni di tipo tumorale.

Durante la procedura il paziente viene posizionato supino sul lettino della risonanza. Per ottenere immagini di qualità, è necessario che resti immobile per tutta la durata dell’esame.

L’esame dura dai 20 ai 40 minuti, a seconda che venga usato o meno il mezzo di contrasto.

Preparazione all’esame

La preparazione del paziente prevede la rimozione di tutti gli oggetti metallici (collane, anelli, orecchini, piercing) e delle protesi dentarie (quando possibile).

L’esame si esegue con e senza la somministrazione di un Mezzo di Contrasto (MDC).

Il mezzo di contrasto utilizzato nella Risonanza Magnetica è un liquido paramagnetico (gadolinio) che viene somministrato al paziente per via endovenosa.

Nel caso in cui l’esame venga eseguito con Mezzo di Contrasto (MDC), il paziente deve rimanere a digiuno da cibi solidi nelle sei ore precedenti. È consentita una normale idratazione con acqua naturale.

Inoltre sarà necessario sottoporsi a esami del sangue per verificare la funzionalità renale ed epatica e non devono esserci controindicazioni di tipo allergico.

Tutte le informazioni specifiche vengono fornite al momento della prenotazione.

È sempre consigliabile portare con sé gli esiti di eventuali esami già eseguiti.

Controindicazioni

portatori di pacemaker cardiaco o di neurostimolatori non possono sottoporsi a Risonanza Magnetica, perché i campi magnetici prodotti dall’apparecchiatura potrebbero alterare il loro funzionamento.

L’esame è controindicato anche per chi, a seguito di incidenti o di interventi chirurgici, ha nel corpo strutture metalliche di vario tipo, specialmente se in prossimità di organi vitali, per evitare che i campi magnetici prodotti dalla macchina possano provocare il loro spostamento o il loro surriscaldamento.

Tipicamente si tratta di protesi, chiodi e viti applicate in ortopedia, ma esistono anche altri dispositivi in uso in altri rami della chirurgia, per esempio in interventi di angioplastica su arterie e vene.

I mezzi di contrasto paramagnetici sono tollerati meglio rispetto ai mezzi di contrasto iodati e poco frequenti appaiono anche gli effetti collaterali.

Tuttavia, gli individui allergici al mezzo di contrasto, dovranno informare il proprio medico curante che prescriverà la terapia farmacologia più idonea da seguire nei tre giorni che precedono l’esame.

Via Taverna Rossa, 169 – Edificio B – 1° piano

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