I vaccini servono a tutte le età

Sono passati più di due secoli da quando Edward Jenner mise a punto il primo vaccino della storia, contro il temibile vaiolo. Da allora si sono fatti tanti passi avanti: oggi ben 24 malattie possono essere scongiurate grazie all’immunizzazione, mentre sono in corso di studio e sperimentazione preparati capaci di prevenire altre 27 patologie.
Il modo ideale per proteggersi è fare le punture da piccoli, ma può capitare di doversi immunizzare da adulti, magari perché negli anni dell’infanzia non esisteva ancora il vaccino. Senza contare che per mantenere alta la protezione da alcune infezioni è necessario effettuare i richiami ogni 10 anni. Ecco allora una piccola guida ai vaccini “da grandi”.

Anti tetano 

La vaccinazione antitetanica è diventata obbligatoria dal 1963 per i bambini nel secondo anno di vita e dal 1968 per i neonati. Chi è nato prima di quella data, dunque, potrebbe non essere protetto. Inoltre anche chi è immunizzato dovrebbe effettuare un richiamo ogni dieci anni, pratica rispettata da pochi.
«Pur essendo un’infezione rara, il tetano resta pericoloso: vaccinarsi permette sia di evitare la malattia sia di renderla sempre meno diffusa», spiega il professor Giovanni Rezza, direttore del Dipartimento di Malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità.

Vaccini contro difterite e pertosse

Anche la difterite e la pertosse (il vaccino contro la prima è obbligatorio dal 1939, quello contro la seconda da quest’anno) rappresentano un rischio concreto: secondo gli ultimi dati dell’Associazione mondiale per le malattie infettive e i disordini immunologici, nel 2012 ci sono stati 27 casi di difterite in 8 Paesi europei, e oltre 45 mila di pertosse in 28 nazioni. Il consiglio dunque è di effettuare il trivalente anti difterite-tetano-pertosse nei centri vaccinali (dove è gratuito).

Anti epatite “A” e “B”

Presa da adulto l’epatite virale può risultare una malattia lunga e difficile da curare. Ecco perché la vaccinazione è raccomandata in alcune categorie di persone: per esempio, chi viaggia nelle aree dove è più frequente (come Africa, Asia e Sud America), il personale sanitario, gli operatori ecologici, chi lavora in asili nido o scuole materne e i politrasfusi.
Il vaccino disponibile protegge sia contro l’epatite A sia contro la B.

Anti papilloma virus

È la prima difesa contro la causa principale di tumore della cervice uterina: l’infezione, a trasmissione sessuale, da Papilloma virus. Per questo in genere si somministra alle ragazze nel dodicesimo anno di età e, comunque, prima che comincino ad avere rapporti intimi. «Diversi studi sostengono l’utilità del vaccino anche una volta diventate adulte: le infezioni da Papilloma sono diffusissime e avere a disposizione un vaccino sicuro ed efficace rappresenta un’arma in più per prevenire le lesioni causate da questo virus», spiega Antonio Cristaudo, responsabile del Servizio di dermatologia allergologica e professionale dell’Istituto dermatologico San Gallicano a Roma.
Il vaccino anti Hpv è consigliato anche agli uomini: «Nel loro caso permette di prevenire alcune forme tumorali, dell’ano più ancora che del pene, ma soprattutto i condilomi acuminati, lesioni benigne particolarmente diffuse tra i maschi», sottolinea Cristaudo.

Anti herpes Zoster

150mila nuovi casi ogni anno, il 70% dei quali tra persone over 50. Una probabilità su tre di esserne colpiti nel corso della vita. Sono alcuni numeri dell’Herpes Zoster, meglio noto come Fuoco di Sant’Antonio.
Una delle malattie più invalidanti, considerato che il 21% di chi ne è colpito sviluppa anche una complicanza molto temuta: la nevralgia post herpetica, ai primissimi posti della scala internazionale del dolore. L’Herpes Zoster è causato dallo stesso virus della varicella: «Dopo essere guariti, non viene eliminato, ma si nasconde nei gangli nervosi restando dormiente anche per moltissimo tempo. L’unica difesa efficace è il vaccino, che dà fino al 70% di probabilità di non contrarre la malattia.

Anti pneumococco

Lo pneumococco è un batterio che può causare problemi molto seri come meningiti, setticemie e polmoniti. Tutte malattie che possono rivelarsi mortali. Negli adulti i rischi aumentano notevolmente negli over 65.
I tipi di vaccini oggi disponibili sono molto efficaci e ben tollerati. Possono essere somministrati insieme al vaccino antinfluenzale e non è raccomandata una dose di richiamo.

Anti-meningococco

Anche se non così frequente, la meningite batterica può essere molto pericolosa: «È una malattia infettiva che causa l’infiammazione delle meningi, cioè le membrane che avvolgono il cervello e il midollo spinale», spiega il professor Rezza.
Vaccinarsi da adulti è consigliato solo a determinate categorie a rischio: «Per esempio a chi soffre di talassemia, diabete, malattie epatiche croniche gravi, immunodeficienze congenite o acquisite. Oppure a chi si deve recare in zone del mondo in cui la malattia meningococcica è comune, come alcune aree dell’Africa», precisa Rezza.

Via l’allergia al Nichel

Buone notizie per chi è allergico al nichel: oggi c’è un vaccino con efficacia superiore all’80%. «Se ne assume una compressa 3 volte la settimana in dosi crescenti per un mese e mezzo, escludendo dalla dieta i cibi a rischio (come cipolla, pomodori, carciofi, cavolfiori, spinaci, cioccolato, crostacei).
La fase di “mantenimento” dura 3 anni, durante i quali vengono gradualmente reinseriti gli alimenti contenenti nichel», spiega Antonella Tammaro, responsabile dell’ambulatorio di dermatologia allergologica dell’ospedale Sant’Andrea di Roma.

Fonte: starbene.it

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