Vaccini: quali dovrebbero fare i «grandi»?

La maggioranza dei vaccini viene messa in calendario tra infanzia e adolescenza, ma gli adulti dovrebbero sapere da quali malattie sono protetti e da quali no. Molte persone di 30 o 40 anni non hanno difese contro il morbillo e non tutti sanno che esiste un Piano nazionale di eliminazione del morbillo e della rosolia congenita, grazie al quale è possibile immunizzarsi gratuitamente, a qualunque età.

Un piano per i vaccini

Il panorama si è ampliato grazie al Piano nazionale prevenzione vaccinale 2017-19. Le novità principali riguardano bambini e adolescenti, anziani e donne in gravidanza. «Il Piano è stato approvato, ma adesso deve essere messo in pratica — spiega Giovanni Rezza, direttore del Dipartimento Malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità —. Il Governo ha stanziato i fondi e inserito i vaccini nei Livelli essenziali di assistenza (Lea), ma le singole strategie vengono decise dalle Regioni, che possono porsi obiettivi di copertura o estendere la gratuità a fasce non previste nel documento ministeriale». Vediamo dunque quali vaccini possono ricevere gli adulti in Italia, distinguendo tra raccomandati (ovvero gratuiti, perché ritenuti misura di sanità pubblica) e consigliati (atto di protezione individuale, quindi a pagamento).

Morbillo

Sul morbillo circolano due credenze sbagliate: che sia una malattia tipica dei bambini e che non sia grave. Al contrario, è una patologia che negli adulti può causare complicanze drammatiche (polmonite, encefalite), con un decesso ogni 5-10mila casi. Inoltre la sua incidenza si sta spostando sempre più dall’infanzia alla maturità. Grazie al Piano nazionale di eliminazione del morbillo e della rosolia congenita, tutte le persone non protette dal morbillo possono ricevere il vaccino gratuitamente nei centri Asl.

Rosolia

Il vaccino contro il morbillo comprende anche la protezione dalla rosolia, pericolosa in gravidanza (forma congenita) perché può causare gravi malformazioni al bambino. Per verificare il proprio status ci si sottopone al Rubeo test: se dà esito negativo, le donne in età fertile devono vaccinarsi, gratuitamente, in un centro Asl. «Il test andrebbe fatto prima di pianificare una gravidanza, perché nei nove mesi il vaccino è sconsigliato, contenendo virus vivo attenuato — chiarisce Paolo Bonanni, professore ordinario di Igiene all’Università di Firenze e membro della Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica —. Va comunque detto che non ci sono mai stati casi di danni in bambini nati da donne che si sono vaccinate non sapendo che era già in corso una gravidanza».

Varicella

Il vaccino contro la varicella è stato introdotto per tutti i nuovi nati con il Piano di prevenzione entrato recentemente in vigore. «Oggi abbiamo un 10-15% di adulti non protetto, ma il vaccino è offerto gratuitamente solo ai bambini e agli adolescenti» specifica Bonanni. Anche la varicella negli adulti dà maggiore rischio di complicazioni. Il virus, una volta entrato nell’organismo, rimane «silente» e può tornare allo scoperto nell’anziano provocando l’herpes zoster (o fuoco di Sant’Antonio): una malattia dolorosa contro la quale esiste un altro vaccino, introdotto con il nuovo Piano in offerta gratuita alle persone di 65 anni, ma consigliato a tutti gli anziani. Le singole Regioni possono decidere di allargare la gratuità ad altre fasce di età.

Tetano

La vaccinazione antitetanica deve essere fatta da tutti, ogni dieci anni. Viene utilizzato il vaccino trivalente difterite-tetano-pertosse. La prima dose – dopo le quattro previste durante l’infanzia – è raccomandata tra i 12 e i 16 anni, cui seguono i richiami decennali. Il vaccino anti-pertosse non dà l’immunità a vita, così come non la dà aver contratto la malattia. Per questo è importante proteggersi periodicamente». Grazie al nuovo Piano vaccinale, l’immunizzazione della pertosse è gratuita anche per le donne incinte.

Meningite

Per la meningite esistono cinque vaccini: contro il meningococco C, contro il meningococco B, il quadrivalente (per i ceppi A, C, Y, W), l’anti-pneumococco e l’anti-Haemophilus influenzae di tipo B (Hib), quest’ultimo contenuto nel vaccino esavalente per l’infanzia. Generalmente, «in età adulta non c’è bisogno di vaccinarsi contro il meningococco, anche se non si è stati immunizzati da bambini — chiarisce Bonanni —. Chi vuole può farlo come misura di protezione individuale».

Epatite

Il vaccino anti-epatite B (HBV) viene offerto a tutti i nuovi nati in tre dosi, a partire dal 1991 (allora venivano vaccinati anche i 12enni). Dunque tutte le persone che hanno 36 anni o meno dovrebbero essere protette. I vaccini contro epatite A e B sono consigliati per gli adulti non vaccinati in precedenza (a pagamento), in caso di viaggi in Paesi dove le infezioni sono endemiche. L’anti-epatite B è offerto gratuitamente ai gruppi a rischio (tra cui personale sanitario, familiari di portatori del virus).

Influenza e altri vaccini per gli anziani

Il nuovo Piano vaccinale ha ampliato l’offerta per la terza età: oltre all’immunizzazione dall’influenza (gratuita, da fare ogni anno), chi ha 65 anni può contare sull’anti-pneumococco per proteggersi da polmonite e meningite, e sull’anti-herpes zoster, contro la riattivazione del virus della varicella. Questi ultimi due vaccini sono gratuiti solo per chi ha 65 anni.

Fonte: corriere.it/salute

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