Giornata mondiale per l’epilessia

Piazza del Plebiscito s’illumina di viola, colore simbolo dell’epilessia. L’iniziativa, lunedì 13 febbraio, alle 20, in occasione dell’International Epilepsy Day, giornata in cui in tutto il mondo si organizzano iniziative proprio per accendere un faro sulla malattia. In Campania il centro di riferimento per la diagnosi e cura è al Policlinico dell’Università Federico II. Diretto da Salvatore Striano e poi da Antonella Coppola, la struttura segue oltre cinquemila pazienti.

Cos’è l’epilessia

È una sindrome caratterizzata dalla ripetizione di crisi epilettiche. L’epilessia è causata dall’abnorme alterazione dell’attività elettrica di alcuni neuroni, generalmente localizzati a livello della corteccia cerebrale (lo “strato più esterno” dell’encefalo).
Si definiscono foci epilettogeni i punti in cui originano gli attacchi epilettici; in tale sede si concentra la popolazione neuronale con attività anomala. Questi foci possono rimanere silenti per periodi prolungati dal momento che i neuroni sani che li circondano tendono ad inibirne o neutralizzarne le scariche elettriche anomale. Quando l’attività di questi neuroni viene sopraffatta e la “soglia di convulsività” superata, insorgono i sintomi tipici della malattia. Da notare che tale soglia varia da individuo ad individuo ed è particolarmente bassa negli epilettici.
In letteratura sono stati descritti oltre 150 tipi di epilessia, classificabili in parziali e generalizzati.

La crisi epilettica

Tali crisi comprendono un’insieme di manifestazioni caratterizzate da brevi episodi di perdita di conoscenza e da alterazioni sensitive, psichiche o motorie, più o meno accompagnate da spasmi o da contrazioni della muscolatura scheletrica di tipo convulsivo. Gli attacchi epilettici muscolari possono essere distinti in base all’intensità degli spasmi muscolari.

Diagnosi

La diagnosi di epilessia si avvale di diversi esami strumentali, primo tra tutti l’elettroencefalogramma (EEG) con cui si registra l’attività elettrica del cervello; in circa la metà dei casi questi segnali risultano mutati anche in assenza dei sintomi.
Altri esami, come la TAC o la risonanza magnetica, hanno lo scopo di indagare la presenza di eventuali lesioni cerebrali. Fondamentale è anche l’analisi della storia clinica del paziente che, considerato il frequente stato di incoscienza associato all’episodio epilettico, dovrebbe avvalersi del contributo di osservatori esterni a lui vicini.

Terapia

Per la cura dell’epilessia i medici hanno a disposizione numerosi farmaci che inibiscono i segnali elettrici neuronali, e con essi l’attività eccitatoria dei foci epilettogeni. Questi medicinali consentono un netto miglioramento delle manifestazioni epilettiche e permettono al paziente di condurre una vita normale. La terapia dev’essere tuttavia personalizzata e protratta per lunghi periodi di tempo, spesso per tutta la vita. Solo in casi selezionati si può asportare, con un intervento chirurgico, la zona del cervello da cui prende inizio la crisi epilettica.

Stile di Vita

Chi soffre di epilessia dovrebbe moderare il consumo di alcol, mantenersi ben idratato, seguire una dieta equilibrata e non esagerare con l’attività fisica, soprattutto nei mesi estivi durante i quali è fondamentale il reintegro dei liquidi e dei sali persi con la sudorazione. È inoltre importante controllare lo stress sia fisico che psichico e assicurarsi il giusto riposo notturno.

Fonte: Il Mattino, my-personaltrainer.it

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