In barca a vela contro la leucemia

In occasione della Giornata nazionale contro leucemia, linfomi e mieloma del 21 giugno, l’Ail (Associazione italiana contro leucemie-linfomi e mieloma) organizza uno speciale viaggio in barca a vela: un’esperienza unica, lontano dai luoghi di cura e in un contesto di reciprocità.

Il progetto “Sognando Itaca”

Pazienti in fase riabilitativa, skipper professionisti, medici, infermieri e psicologi saranno tutti insieme in barca a vela. L’obiettivo è di diffondere la vela come metodo terapeutico per la riabilitazione psicologica e il miglioramento della qualità della vita dei malati di leucemia. Testimonial dell’iniziativa Alessandra Sensini, ex campionessa olimpica di vela e vicepresidente del Coni. “Insieme – raccontano gli organizzatori – arriveranno idealmente ad Itaca, metafora della vita, non come meta da raggiungere, ma come viaggio da vivere. Come Ulisse, i pazienti si trovano ad affrontare un mare aperto, sconosciuto e pieno di insidie. Durante il viaggio scoprono, però nuovi territori, relazioni, solidarietà, vicinanze e risorse”.

Nuove terapie contro la leucemia

La ricerca in ambito ematologico è molto vivace e sta portando risultati importanti per molti tumori del sangue. Con l’immunoterapia un importante passo avanti è stato fatto nella cura di leucemiatumori del sangue. Solo fino a pochi anni fa, l’unico metodo di cura era la chemioterapia, con significativi effetti collaterali. Oggi i nuovi trattamenti sono una speranza concreta per i pazienti colpiti da leucemia, linfomi e mielomi.

“Oggi l’immunoterapia, che stimola le cellule del sistema immunitario a combattere il cancro, rappresenta un’evoluzione nel trattamento della malattia e sta aprendo nuove prospettive”, ha detto Sergio Amadori, presidente dell’Ail. Finora i principali risultati sono stati raggiunti su pazienti affetti da leucemia linfoblastica acuta, il tumore più frequente in età pediatrica, e da linfoma diffuso a grandi cellule B. Buoni risultati sono stati ottenuti nei trattamenti del mieloma multiplo, tanto da determinare un miglioramento di oltre il 50% del tasso di sopravvivenza a 5 anni.

Fonte: ansa.it

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