Attività fisica e prevenzione dei tumori

Forse non tutti sanno che la relazione tra tumore e attività fisica è un tema già molto indagato dai ricercatori. I numeri rilevati nelle ricerche variano, ma la conclusione è sempre la stessa: fare movimento aiuta a prevenire i tumori, anche quello al colon-retto. Il nesso tra l’attività fisica e l’incidenza dei tumori sta nell’effetto della prima sul metabolismo dei grassi.

Prevenire con l’attività fisica

L’esercizio fisico andrebbe prescritto come una medicina, sullo stesso ricettario. Perché il movimento può essere altrettanto efficace di un farmaco per il cancro e le malattie cardiovascolari, ma non sempre viene preso sul serio dai pazienti. Eppure un’attività fisica regolare può allungare la vita anche di quattro anni. Facciamo diventare quindi l’esercizio fisico un’abitudine salutare quotidiana: basta poco, anche solo trenta minuti di camminata al giorno, per renderci più forti e resistenti alle malattie, anche quelle più gravi.

Perché l’attività fisica diminuisce la possibilità di avere un tumore

Lo sport agisce sui sistemi metabolici dell’organismo e oggi ci sono dimostrazioni scientifiche del fatto che la pratica sportiva fa bene alla salute. Lo dicono anche i risultati degli studi epidemiologici che, almeno per alcuni tipi di tumore, mostrano un forte legame tra il cancro e la mancanza di esercizio fisico. La speranza è che, col tempo, accada quel che è già è accaduto col cibo: siamo diventati tutti più consapevoli di ciò che mettiamo in tavola. Conosciamo le proprietà benefiche di molti alimenti e cerchiamo di educare i più giovani a una sana alimentazione. Per il movimento e lo sport sarebbe auspicabile che accadesse la stessa cosa: riuscire a diventare “esperti” in tutto ciò che ci aiuta a prevenire le malattie più gravi.

Come agisce

L’attività fisica regolare, principalmente quella di tipo aerobico, aiuta a ridurre l’indice di massa corporea e quindi, in modo indiretto, a prevenire i tumori legati al sovrappeso e all’obesità. L’aumento del flusso di sangue ossigena i tessuti, facilitando anche l’arrivo di sostanze antinfiammatorie (l’infiammazione, specie se cronica, favorisce la comparsa di mutazioni nelle cellule e di conseguenza la trasformazione del tessuto sano in tumorale) e l’eliminazione delle sostanze tossiche accumulate. Questo processo avviene anche nel polmone, che è un organo riccamente vascolarizzato la cui funzione è proprio l’ossigenazione del sangue e l’eliminazione delle sostanze di scarto.

Uno stile di vita anti-cancro

Non è mai semplice dimostrare che un certo stile di vita apporta davvero dei benefici tangibili in termini di prevenzione delle malattie, perché i fattori confondenti possono essere molti. L’esercizio non fa eccezione. Muoversi, accelera il transito intestinale. Più lungo è il tempo in cui le sostanze di scarto dell’alimentazione rimangono in contatto con le mucose di stomaco e intestino e più alto è il rischio che eventuali composti tossici o mutageni danneggino le cellule. L’accelerazione del tempo di transito del cibo nell’apparato gastroenterico è considerata una delle principali ragioni per cui il movimento previene il cancro del colon.

Una pratica sportiva costante e moderatamente intensa riduce, invece, la concentrazione di alcuni ormoni (tra i quali gli estrogeni) a cui sono sensibili tumori come quelli dell’utero, del seno e della prostata. Inoltre lo sport aumenta la sensibilità dei tessuti all’insulina e ne diminuisce il rilascio nel sangue, favorendo l’utilizzo immediato degli zuccheri. L’insulina, pur essendo un ormone essenziale per l’organismo, se troppo elevata nel circolo sanguigno stimola in modo eccessivo l’infiammazione e facilita la crescita dei tumori. È proprio per questo che, quando si parla di prevenzione con l’alimentazione, si suggerisce sempre il consumo di alimenti a basso indice glicemico, cioè quelli che aumentano lentamente il livello di insulina nel sangue. Infine, l’attività fisica stimola il sistema immunitario, regolando il numero e l’attività di alcune cellule essenziali, fra cui i macrofagi e i linfociti natural killer, implicati nel cancro.

Fonte: fondazioneveronesi.it

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