Attenti agli antidolorifici, fanno male al cuore

Sappiamo già che gli antidolorifici e gli antinfiammatori hanno effetti collaterali, quindi l’assunzione di farmaci FANS, cioè di antinfiammatori non steroidei, non deve mai avvenire alla leggera. I farmaci più noti e utilizzati sono il paracetamolo e l’ibuprofene. Il paracetamolo viene utilizzato soprattutto per abbassare la febbre mentre l’ibuprofene è noto in particolare come antidolorifico e antinfiammatorio.

Uno studio, condotto da un gruppo dell’Università di Milano-Bicocca e pubblicato sulla rivista British Medical Journal (BMJ), ha messo in luce il rischio di problemi cardiovascolari in pazienti che assumono abitualmente farmaci antinfiammatori non steroidei.

I Fans, o farmaci antinfiammatori non steroidei, sono utilizzati per alleviare dolori, febbre e infiammazione. Si tratta di farmaci da banco, ma anche di medicinali da richiedere solo con la ricetta medica.

Analizzando più di 90.000 ricoveri ospedalieri per scompenso cardiaco di Italia, Germania, Paesi Bassi e Regno Unito è emersa una correlazione stretta tra rischio di ricovero ospedaliero per scompenso cardiaco e dosaggio di antinfiammatori.

Gli studiosi hanno analizzato i sette principi attivi tradizionali (diclofenac, ibuprofene, indometacina, ketorolac, naprossene, nimesulide e piroxicam) e due inibitori della COX-2, etoricoxib e rofecoxib.
Risultati simili sono stati verificati in tutta Europa e quindi il rischio è direttamente riferibile ai farmaci.

Questo studio non mette in dubbio la necessità e la validità dell’assunzione di questo genere di farmaci, consiglia solo di assumerli solo in caso di stretta necessità, informandone il proprio medico, soprattutto se si soffre di pressione alta, di problemi circolatori o di malattie cardiache, e avvertirlo subito se si dovessero presentare determinati sintomi.

Purtroppo l’abuso di antidolorifici e antinfiammatori senza prescizione medica è una norma comune di cui non si tiene conto, siamo ormai giunti ad un consumo eccessivo di farmaci che alleviano i sintomi in breve tempo e non ci permettono di andare alle radici della malattia. In alcune situazioni i farmaci sono indispensabili mentre in altri casi potrebbe essere utile riscoprire i rimedi naturali.

Assumete tutti i tipi di farmaci sempre con moderazione e consapevolezza e, magari, “sostituiteli” con metodi naturali, quando è possibile.

Alcune piante officinali hanno un effetto simile a quello dei medicinali più noti.

Peperoncino
Il principio attivo del peperoncino è la capsaicina, una sostanza dotata di un potente effetto analgesico, che inibisce il rilascio dei principali neurotrasmettitori degli stimoli dolorosi. Può essere utile per migliorare le funzioni di stomaco e intestino.

Zenzero
Calma il vomito e il senso di nausea, ha una funzione antidolorifica contro l’emicrania, stimola il sistema immunitario e protegge il colon.

Corteccia di salice
È un sedativo naturale e viene utilizzata come analgesico, antinfiammatorio, antipiretico, anticoagulante, astringente e rimedio lenitivo e disintossicante in caso di dolori mestruali, mal di testa, sciatica, fibromialgia e dolori reumatici. Il suo principio attivo è la salicina e gli effetti in caso di febbre o influenza sono simili a quelli dell’aspirina.  Chi è allergico all’aspirina dovrebbe evitare di assumere anche i rimedi a base di corteccia di salice.

Uncaria tomentosa
È una pianta conosciuta con il nome di unghia di gatto. Viene considerata utile come antinfiammatorio e per le sue proprietà decongestionanti, antibatteriche e antivirali. Stimola il sistema immunitario ed è utilizzata in caso di emorroidi, gastriti, ulcere, diverticolite e colite.

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